Legambiente ha compilato l’annuale Top 10 delle linee ferroviarie più penose d’Italia, guidata anche quest’anno da Roma-Lido, seguita dalla Circumvesuviana.
La ferrovia suburbana Roma-Lido, gestita dall’Atac, conserva – secondo Legambiente – il poco invidiabile titolo di linea ferroviaria peggiore d’Italia: i treni hanno in media 20 anni, i passeggeri sono calati del 45% nel giro di poco tempo e le biglietterie sono presenti solo in un quarto delle stazioni.
Ma non è la sola a riservare “viaggi avventurosi”, sottolinea l’associazione (che ha lanciato la campagna “Pendolaria 2017”), riservando la posizione d’onore alla campana Circumvesuviana, seguita – nell’ordine – da Reggio Calabria-Taranto, Verona-Rovigo, Brescia-Casalmaggiore-Parma, Agrigento-Palermo, Settimo Torinese-Pont Canavese, Campobasso-Roma, Genova-Savona-Ventimiglia e Bari-Corato-Barletta.
Linee che attraversano città popolose e altre secondarie, tratte frequentate ogni giorno da migliaia e migliaia di pendolari che viaggiano spesso su treni vecchi, sovraffollati, in ritardo. E se le “solite” Roma-Lido e Circumvesuviana (nonostante un piano di rilancio e maggiori investimenti) sono presenti da anni nella lista nera, quest’anno si fa notare la nuova entrata Bari-Corato-Barletta, che deve la sua “notorietà” allo scontro fra due treni locali nel luglio 2016.
«Il problema del trasporto ferroviario in Italia è che manca una strategia di potenziamento complessivo, al di fuori dell’Alta Velocità, – commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – che permetta di migliorare l’offerta a partire dalle grandi città e dalle situazioni più difficili sulle linee secondarie, in particolare del Sud». Ed evidenzia l’inadeguatezza delle risorse a disposizione per il servizio ferroviario regionale, diminuite del 29,5% rispetto al 2009: «Malgrado il cambiamento positivo portato dal ministro Delrio – spiega ancora Zanchini – con risultati che si vedono negli stanziamenti per l’acquisto di nuovi treni per i pendolari e in questa Legge di Bilancio con la detrazione introdotta per gli abbonamenti, abbiamo bisogno che il tema dei pendolari diventi una priorità di Governo, e che lo sia per molti anni».