Intervento delle personalità dell’associazione Lilt sull’importanza della prevenzione nella lotta contro i tumori.
“Noi partecipiamo a tutte le iniziative che si sensiblizzano alla prevenzione; è il ruolo delle istituzioni” afferma il presidente della provincia di Padova Fabio Bui. “Le istituzioni devono richiamare attenzione sulla prevenzione”. Il mese scorso il palazzo della regione è stato illuminato di rosa e da oggi di blu, rispettivamente per uomini e donne, per sensibilizzare su questo soggetto. “La provincia rivendica questo ruolo e mi auguro gli altri comuni facciano lo stesso” conclude Bui.
Lilt, lega italiana per la lotta ai tumori
“Il rumore che dovremmo fare su questo argomento dovrebbe essere molto maggiore” commenta il presidente di Lilt Dino Tabacchi. “Per il semplice fatto che la cultura di prevenzione è meno sviluppata tra gli uomini, che aspettano di avere sintomi prima di fare controlli”. La perdita della visita militare mandatoria ha fatto sì che certi problemi rischino di passare inosservati. “Il maschio medio non ha nessun interesse e la responsabilità quindi cade su di noi fare prevenzione e vocalizzare queste problematiche”
“Prevenire non vuol dire solo salvare la vita visti gli strumenti moderni di cui disponiamo” dice il Dr. Antonino Calabrò, primario di urologia a Schiavona. “Oltre alla questione di costo sociale, è imbarazzante trovarsi nella posizione di non poter fare nulla; l’uomo ha due fasce d’età di prevenzione: la giovanile, per il tumore ai testicoli e la valutazione dell’intero apparato riproduttivo, e la seconda dopo i quaranta per il tumore alla prostata, che è il più frequente nell’uomo”.