Italia Giacca, presidente onorario dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia racconta l’orrore delle foibe
Italia Giacca è presidente onorario dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e ha raccontato la sua esperienza di fuga dall’Istria. Grazie a ciò è riuscita a raggiungere il padre e salvarlo dalle foibe.
Italia ha raccontato di portarsi ancora dietro il dolore per l’allontanamento dalla terra natia. Nonostante siano trascorsi 70 anni il trauma è rimasto.
Italia Giacca infatti aveva 6 anni quando con la madre e la sorella raggiunse il padre a Trieste; quest’ultimo non poteva tornare in Istria poiché si trovava nell’elenco delle foibe in quanto italiano e latifondista.
La signora Giacca ha avuto anche un ruolo nel nuovo film Red Land (Rosso Istria) che in questi giorni sta suscitando varie polemiche.
Le foibe
Le foibe erano una realtà quotidiana e molto vicina nell’Istria di quel periodo; una si trovava proprio nel paese di Italia. Durante la notte le persone sparivano e non tornavano più. La foiba era il modo più comodo per sbarazzarsi delle persone.
I ricordi della signora Giacca sono quelli di una bambina di 6 anni a cui veniva intimato di stare lontano da “quella buca”. Sentiva i discorsi in famiglia, vedeva le persone scomparire.
Il triplice dolore
Italia spiega che il dolore che ha vissuto è stato triplice. Prima quello da bambina strappata alla terra natia; una volta adulta ha percepito il dolore della madre, l’esperienza che da donna doveva aver vissuto. Infine, raggiunta una certa età, ha compreso il nonno, che si rifiutò di fuggire perché sarebbe stato un peso.
L’anziano riuscì a rimanere in possesso dei suoi beni materiali ma perse completamente la propria libertà e fu costretto a diventare un cittadino jugoslavo. Il popolo giuliano-dalmata è stato spezzato, la comunità è stata completamente distrutta.
Dopo la fuga
Verso le persone fuggite dall’Istria inoltre serpeggiava un certo disprezzo: erano scappate ad un regime comunista che era visto però sotto una luce positiva dopo il regime fascista.
Il regime di Tito sembrava infatti un paradiso ma in seguito chi è rimasto per motivi ideologici ha avuto la peggio ed è stato perseguitato, a causa della scissione tra Stalin e Tito.
secondo me, questa signora con le foibe non c’entra nulla……dov’è l’elenco col nome di suo padre cndidato alle foibe? era solo un commerciante? era un fascista? spieghi bene la vicenda….grazie