L’Opinione di Luigi Gandi, il ticket d’ingresso a Venezia

Oggi Luigi Gandi affronta la questione dei ticket da pagare a carico di chi non è veneziano. Sembra semplice distinguere chi è veneziano da chi non lo è e invece non è proprio così.

Parte da oggi una striscia televisiva subito dopo il tg condotta dal giornalista Luigi Gandi. Una pillola di tre minuti con cui Gandi spazierà commentando le notizie principali del giorno e i casi più dibattuti.

La situazione del ticket

Luigi Gandi: “Il Veneto dei balzelli e dei ticket. Che senso ha far pagare a un veneto 40 Euro per la Carta Venezia e a un friulano 100? Io conosco professori di Venezia che hanno famiglia in Friuli. Quando verranno a trovare la loro famiglia, devono pagare, secondo quanto deciso dal sindaco, il ticket di ingresso. Ma se uno ha quattro persone in famiglia deve pagare 50 Euro?

E poi, un friulano che prende la Carta Venezia e che lavora a Venezia deve pagare 100 Euro, un veneto 40 Euro e un veneziano 20. Ma vi rendete conto che siamo alla follia? E far pagare al turista il ticket all’aeroporto di Venezia che paga una tassa in più? Ha ragione Marchi ad arrabbiarsi perché i grandi vettori se ne vanno. Perché questi vanno dove conviene, andranno a Treviso, in altre parti, e non atterreranno più a Venezia.

La valorizzazione

Venezia non può essere la città dei balzelli, dei ticket, dei supplementi, dei casini. I veneti sono nel loro habitat naturale. Quando vanno a trovare le famiglie, non devono pagare per entrare. O anche quello che va a fare una gita a Venezia dalle Dolomiti. Venezia e Dolomiti sono un unicum. Le bellezze del nostro territorio devono essere tutte valorizzate. Se uno passa una giornata su nelle Dolomiti non deve pagare nessun ticket.

Lo sfogo di Gandi

Ma vi rendete conto di dove stiamo andando? Io sono contro il ticket di ingresso. Ha ragione Marchi per l’aeroporto, basta! Per pagare cosa? Per racimolare duecento milioni di Euro e fare uno stadio di cui usufruiscono 5000 persone? perché si è sbagliata a fare la domanda, che l’Unione Europea non dà i soldi per stadi, dà i soldi per le case operaie, le case popolari di cui Venezia ha bisogno, non per gli stadi. E allora, per racimolare 200 milioni che mancano per lo stadio, magari devo mettere un ticket? E i veneziani che mettono le barche in friuli perché costa meno? Quelli non pagano tasse in più se mettono le loro barche, yacht lussuosissimi a Lignano, non pagano tasse in più! Anzi, guadagnano perché pagano meno. E i friulani che vengono a Venezia devono pagare? Basta, questa non è la Venezia che vogliamo!”

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