Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è intervenuto con la consueta conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile.
Luca Zaia ci aggiorna sui numeri
“10 novembre 2020, 10 novembre 2021. Questa tabella ci dice che il 10 novembre 2020 avevamo 50.000 tamponi, mentre il 10 novembre 2021, ne abbiamo 84.000 tamponi. I positivi dell’anno scorso erano 2.763. Oggi sono 931. L’incidenza sui tamponi quella giornata era 5,47%, oggi è 1,11%. E qua iniziamo con i dati più interessanti. In terapia intensiva avevamo 210 persone, oggi ne abbiamo 57. Di ricoverati in ospedale ne avevamo quasi 1700, oggi ne abbiamo 273. I vaccinati erano zero, mentre oggi sono circa l’84%. Questo per dire che la vaccinazione ci dà un effetto clinico. Intanto sul fatto che abbiamo molti asintomatici, tant’è vero che noi abbiamo 931 positivi che intercettiamo perché abbiamo un containing trass aggressivo.
Nel momento in cui ci arriva l’asintomatico positivo noi andiamo a tamponare tutto quello che è il suo contatto e relazione sociale. È inevitabile che possiamo beccare molti asintomatici, meno possibilità di avere sintomi oppure, se ce li hanno, molto spesso sono paucisintomatici.
Dall’altro vediamo che tra i vaccinati che vengono ricoverati non ne fanno la parte del leone quelli che sono in terapia intensiva dove è infinitesimale la quota di vaccinati e invece primeggiano i non vaccinati.
Siamo fortemente preoccupati del fatto che nelle piazze, vuoi per le castagne vuoi per le manifestazioni di protesta, vuoi per i raduni della situazione, vuoi per eventi, vuoi per quello che è che è tutto legittimo, perché stiamo vivendo, al di là delle grandi lamentele, come se non ci fosse il Covid.
L’utilizzo della mascherina e l’igienizzazione delle mani
L’unico segnale è quello di portare la mascherina. Se ci togliessimo anche la mascherina, qualcuno si chiederebbe se esistono gli ospedali. Davanti a tutto questo, vediamo un sacco di cittadini senza mascherina.
Questo è il vero problema altrimenti non si spiegherebbe come mai, al di là del buon lavoro che sta facendo il vaccino perché non ci fa riempire gli ospedali, le infezioni ci sono. Visto che per avere un infetto serve un infettante e bisogna che tra i due non ci sia una barriera, è innegabile che spesso gli assembramenti e i rapporti tra le persone, non sono protetti dall’uso della mascherina e dall’igienizzazione delle mani.
Non ci vengono a dire ‘cosa dicono, avevano detto che i vaccini dovevano risolvere il problema?’. Assolutamente sì, visto i numeri che abbiamo in ospedale, a fronte dei contagiati che abbiamo quotidianamente. È pur vero però, che abbiamo ancora una parte della popolazione che non è vaccinata”.
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