Che lo iodio possa essere venduto anche nelle parafarmacie. E’ la richiesta avanzata dalla Conferenza delle Regioni che in queste ore hanno dato il via libera al piano nazionale per le emergenze radiologiche e nucleari. Ci sono abbondanti riserve in Italia di Iodio, ma devono essere distribuite ha dichiarato luca Zaia.
Luca Zaia
“Verrà consigliata la somministrazione, l’assunzione della famosa pastiglia perchè satura la tiroide, vi ho dato l’esempio della spugna: la spugna piena d’acqua, non tira più su l’acqua. Se tu riempi la tiroide dello Iodio “non radioattivo”, quello radioattivo non trova più casa nella tiroide.
Dopodiché le radiazioni hanno uno spettro di danni, che possono fare, che vanno aldilà della tiroide. Al di là di questo, in giro per l’Europa, è un integratore alimentare. Qual è la prima osservazione che ho fatto? Che diventi un integratore alimentare e non un farmaco. Perchè sembra una banalità ma se è un integratore alimentare cos’è che dobbiamo far noi? Diamo a tutti i cittadini due pastiglie che si terranno sul comodino fino a che non marciranno e vuol dire che semmai un giorno dovesse servire per precauzione, si dà l’annuncio e prendete la pastiglia, fine.
Non verrà mai quel giorno
Noi abbiamo 500mila pastiglie di iodio in magazzino e durano anni. Pensare di tenere in magazzino questo farmaco che si deve assumere nel giro di due ore. Chi va a distribuire 500 mila/ 1 milione di pasticche? Tra l’altro consigliato fino ai 40 anni perchè oltre i 40 anni sembrerebbe non assumibile. Conoscenze cliniche e mediche in cui io non entro.
Tranquilli, psicosi zero. Se fosse accaduto con la centrale nucleare bombardata, ci troviamo ad una distanza tale per cui non sarebbe stata neanche consigliata l’assunzione della pastiglia” ha concluso Luca Zaia.
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