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Luca Zaia, neonato torturato: “Pene severissime”

Un neonato di cinque mesi è stato maltrattato dal padre, causando gravi ferite. Il governatore Zaia ha espresso indignazione, chiedendo pene esemplari e una "legge speciale" contro simili atrocità

Padova, orrore in ospedale. Papà arrestato per violenze sul figlio neonato.

I maltrattamenti sul neonato

In un caso scioccante che scuote la comunità veneta, un padre di 22 anni è stato arrestato a Padova con l’accusa di aver maltrattato gravemente il figlio di cinque mesi, ricoverato presso la clinica pediatrica dell’ospedale della città.

Le forze dell’ordine sono intervenute dopo il sospetto dei medici, che hanno rilevato un peggioramento continuo delle condizioni del piccolo, specialmente dopo le visite del padre o nei momenti vicini alle dimissioni programmate. Le indagini hanno rivelato presunti atti di sevizie, registrati da telecamere nascoste, con immagini scioccanti in cui l’uomo premeva sul torace e introduceva le dita in gola al neonato.

Obiettivo sussidio

L’ipotesi degli inquirenti è che queste violenze non mirassero alla morte del bambino, ma fossero atti deliberati per procurargli una disabilità permanente e poter, così, ottenere sussidi statali. Il piccolo, attualmente in prognosi riservata e ricoverato in terapia intensiva, riporta gravi lesioni alla bocca e agli organi interni. L’accusa contro il padre è di maltrattamenti e lesioni aggravate.

La madre, che vive con il compagno a Camisano Vicentino, sostiene di non essere a conoscenza dei fatti, ma gli inquirenti indagano per capire come non abbia potuto notare le condizioni critiche del figlio. Gli episodi precedenti di ricoveri ospedalieri, a partire dall’estate, sollevano ulteriori dubbi.

Il grido indignato di Luca Zaia

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso sgomento e condanna per il caso di maltrattamento sul neonato ricoverato a Padova, un fatto che ha profondamente scosso la comunità veneta e l’intero Paese. Zaia ha dichiarato che l’idea di tali sofferenze inflitte a un bambino è “dolorosa solo a pensarci” e che non esistono giustificazioni per un gesto tanto crudele. Le sue parole riflettono non solo l’indignazione personale, ma anche il sentire di molti cittadini, che, come lui ha affermato, sono d’accordo nel chiedere pene esemplari per chi si macchia di simili atrocità.

“Buttate via le chiavi”, ha detto, sintetizzando il pensiero diffuso di chi non vede spazio per attenuanti o perdono verso il colpevole.

Zaia ha inoltre chiesto l’introduzione di una “legge speciale”, un intervento normativo che renda chiari ed esemplari i provvedimenti contro gli atti di violenza sui minori. Secondo il governatore, è essenziale che lo Stato dimostri “tolleranza doppio zero”, ovvero nessuna indulgenza, verso chi si macchia di abusi su bambini, ribadendo che la protezione dei più vulnerabili deve restare una priorità per l’Italia.

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