Zaia: “No alle trivelle che finora hanno causato un calo dei terreni di 4 metri nel polesine.”
Le parole di Luca Zaia
La dichiarazione è di Luca Zaia ed è stata diffusa mercoledì sera al termine dell’incontro con Matteo Salvini a Roma ed è entrata dirompente nel dibattito sulla perforazione nell’Adriatico per estrarre il gas. Zaia ha però aggiunto di essere disposto ad un ampliamento del rigassificatore Offshore, il primo costruito in Italia e che il Veneto ha accettato senza tentennamenti.
Scavare, invece, è tutta un’altra questione perché gli studi hanno rilevato che il terreno sabbioso è troppo fragile a differenza di quello roccioso che esiste in Croazia. Le spiagge nel polesine attraggono il turismo e danno vita al comparto più redditizio.
“La mia- ha aggiunto Luca Zaia- è anche una posizione di coerenza considerato che nel 2016 ho sostenuto il Referendum contro le estrazioni del gas senza limiti di tempo. Consultazione che ha avuto l’85,5%. Inutile aggiungere che tutti i sindaci dei territori che si affacciano sul Delta del Po’ condividono questa posizione e nutrono una certa inquietudine.
L’importanza strategica del rigassificatore
Il rigassificatore, intanto, che si trova al largo di Porto Levante nell’alto Mare Adriatico ha una capacità di trasformare in gas 8 miliardi di metri cubi annui del combustibile che corrispondono circa al 10% del fabbisogno nazionale di gas naturale.
Il terminal, come tutti i rigassificatori in questo momento in Italia, ha un importanza strategica, perché consente di acquistare gas liquido che arriva via mare e che rende il Paese indipendente dai gasdotti via terra.
Ora si attende la risposta del Premier Meloni.
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