Sono tanti i ragazzi che una volta finite le ore di scuola non sanno dove andare. O meglio: cercano uno spazio adatto dove confrontarsi, stare insieme non solo per studiare ma anche per rilassarsi. La Fondazione di Venezia ha pensato a loro con il progetto #nonsolocompiti, che nella fascia 14:30-18:00 mette a disposizione gratuitamente degli spazi a scopo educativo e ricreativo, sotto la costante supervisione di educatori e volontari.
Un progetto per i ragazzi e le famiglie
“#nonsolocompiti è un progetto che la Fondazione di Venezia ha voluto e finanziato per agire su tre piani: contro la povertà educativa, a favore dell’integrazione tra i preadolescenti, e infine a favore dei genitori, soprattutto per le donne, per una conciliazione tra lavoro e famiglia.” ha commentato Michele Bugliesi, Presidente Fondazione di Venezia.
Il progetto gode del patrocinio del Comune di Venezia e della Regione Veneto. Si parte con Mestre, Venezia, Marghera. Seguiranno poi la Riviera del Brenta, Chioggia, Portogruaro e San Donà di Piave. La Fondazione di Venezia metterà a disposizione alcuni spazi del Museo del Novecento, l’M9.
Danilo Corrà, Direttore Coesione Scolastica, Comune di Venezia, ha affermato: “Il progetto si inserisce nelle attività progettate dal Comune di Venezia in ambito socio-educativo, in particolare in quelle della rete ad alta intensità educativa. Si attuerà una vera e propria sussidiarietà nei confronti dei minori di questo particolare target di età. Si promuove la partecipazione del privato sociale accanto al pubblico in un’ottica di completa integrazione.”
Lo scopo di #nonsolocompiti
Secondo Monica Nobile, coordinatrice del progetto: “I punti di forza del progetto sono la qualità, l’esperienza e la competenza di educatori professionali che garantiranno spazi accoglienti e adeguati ai ragazzi che li frequenteranno. In secondo luogo c’è la sinergia tra istituzione pubbliche e privato sociale nell’ottica di una comunità educativa che si prende cura dei propri giovani e del proprio futuro”.
Anche l’Assessore dall’Istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, è intervenuta in merito. “La regione ha scelto di patrocinare il progetto perché il ruolo delle fondazioni e dell’animazione del territorio rappresentano un’importante innovazione sociale. Il contesto vede i nostri ragazzi, all’indomani di due anni davvero difficili, subire dei contraccolpi. Questo progetto può aiutarli a uscire da relazioni ridotte al minimo, in luoghi protetti, dove avere adulti di riferimento e soprattutto dove possono condividere. Speriamo di essere un banco di prova e che poi il progetto venga diffuso altrove”.