Maccari offre una narrazione discostante
Maccari, un sindacalista impegnato e promotore del “Memory Day” a Mestre per commemorare le vittime della violenza, offre un’analisi approfondita su ciò che avviene nel mondo della polizia e le dinamiche che lo caratterizzano.
Contrariamente a molte narrazioni diffuse, il vice presidente Maccari sottolinea che, le polemiche che circondano la polizia, spesso sono strumentali e non riflettono la realtà quotidiana. Secondo alcuni dati, ogni 3 ore e 15 minuti, un membro delle forze dell’ordine accede al pronto soccorso a causa di aggressioni o ferite subite nel corso del servizio, una testimonianza del rischio costante che essi affrontano.
L’obiettivo primario della polizia è tutelare i cittadini
Tuttavia, Maccari esclude qualsiasi influenza politica diretta sulle azioni della polizia, affermando che essa è libera e indipendente, con l’obiettivo primario di tutelare i cittadini. Rispondendo alle recenti controversie, come le manganellate a Pisa e gli attacchi a Padova, Maccari sottolinea la necessità di pianificare e avvisare le manifestazioni, e la responsabilità dei genitori nel prevenire l’oltraggio e l’assalto alle forze dell’ordine.
Il primo mezzo della polizia, secondo Maccari, è la prevenzione, la repressione dovrebbe essere l’ultimo strumento da usare.
La polizia odierna, tra miglioramenti e criticità
Maccari evidenzia il cambiamento positivo all’interno della polizia, che è diventata più democratica e aperta, avendo anche a disposizione più corsi professionali. Sussistono però delle criticità, come l’invecchiamento del personale e la mancanza di nuove assunzioni che influenzano il controllo del territorio e la dialettica con la comunità.
Pertanto, la testimonianza di Franco Maccari sottolinea l’importanza di comprendere la complessità del lavoro della polizia e di affrontare le sfide attuali con un approccio equilibrato e consapevole.
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