Madonna è riuscita a bloccare (per il momento) la vendita all’asta di diversi oggetti un tempo di sua proprietà, alcuni dei quali piuttosto imbarazzanti.
Il Dna di Madonna non è in vendita! La signora Ciccone ha infatti ottenuto da un giudice di New York la cancellazione dell’asta dei suoi effetti personali, prevista per oggi, indetta dal sito “Gotta Have It! Collectibles“. Tra i vari pezzi che dovevano essere battuti c’erano anche un paio di sue mutandine usate, una spazzola con alcuni capelli attaccati, la lettera di addio dell’ex Tupac e un’altra indirizzata all’attore John Enos, di cui si è parlato molto, perché definiva Whitney Houston e Sharon Stone “mediocri”.
Page Six ha pubblicato alcuni stralci delle carte depositate in tribunale, in cui la cantante si dice preoccupata che: «il mio Dna possa essere estratto dai capelli. E’ oltraggioso e offensivo che il mio Dna possa essere messo in vendita pubblicamente». A quanto pare dietro la vendita ci sarebbe una sua ex amica e consulente d’arte, tale Darlene Luz, che spiega la cantante: «ha avuto accesso a questi oggetti in numerose occasione. L’ho ospitata spesso per la notte».
Tra i diversi memorabilia in vendita figurano fotografie personali, registrazioni musicali e lettere intime, riguardanti altri ex fidanzati tra cui John Enos e Peter Shue. «Il fatto di essere diventata una celebrità non cancella il mio diritto alla privacy, che include anche i miei effetti personali» ha precisato.
La risposta della casa d’aste non si è fatta attendere: «Madonna e la sua schiera di legali hanno intrapreso quella che noi riteniamo sia un’azione priva di fondamenta, per bloccare temporaneamente la vendita di proprietà legittime della signora Luz». Attualmente il sito propone ancora altri 106 pezzi, quello con la valutazione più alta è il corsetto indossato nella foto di copertina di “Like a Virgin”, stimato tra i 12.000 e i 16.000 dollari