Maltempo in Veneto: arenili distrutti

Il Veneto affronta le conseguenze del maltempo e di incidenti e danni alle spiagge di Jesolo. L'industria turistica cerca soluzioni contro le mareggiate e l'erosione

Oggi è uscito il sole, ma la giornata di pioggia battente e di maltempo di domenica ha lasciato strascichi in tutto il Veneto. Esiste il pericolo di valanghe in montagna e a Vicenza preoccupa il livello del Bacchiglione.

Gli effetti delle piogge in terraferma e in Laguna

È stata sfiorata la tragedia domenica sera verso le 19:45 lungo la tangenziale, tra lo svincolo del Terraglio e l’ingresso dell’autostrada A27 per la caduta di un albero finito su un’auto in transito. Non ci sono stati feriti, ma i Vigili del Fuoco hanno lavorato per tagliare e rimuovere i rami dell’albero e liberare la strada.

Le notizie positive sono legate al Mose che ha difeso Venezia dalla marea spinta dal forte vento di scirocco. Ma anche dai bacini di laminazione di Montebello Vicentino, Trissino, Orolo e Muson dei Sassi. Questi hanno impedito ai fiumi di tracimare tra Venezia e Treviso.

Spiagge vulnerabili: la sfida di Jesolo al maltempo

Le spiagge, invece, rimangono l’anello debole. Non ci sono ancora opere costruite a protezione degli arenili. A Jesolo gli operatori turistici, pur assicurando che per i giorni di Pasqua la spiaggia sarà pronta, attendono dei giorni di grande fatica e di grande dispendio di risorse. Tutto per ricreare gli stabilimenti balneari.

Antonio Facco, Presidente Federconsorzi Arenili Jesolo: “Ci troviamo nella zona de La Pineta, precisamente dove c’è la torre del Merville. La notte scorsa ha danneggiato principalmente dalla zona de La Pineta il tratto arenile di 2 km che parte da Piazza Torino fino ad arrivare alla foce Trocadero.”

“Purtroppo è stata fatta un’azione di ripascimento nella zona che porta da Trocadero, dalla foce del Piave, fino a Pineta 2000 che è in questa zona in cui ci troviamo e che è praticamente stata erosa quasi tutta.”

La pressione sull’industria turistica per salvare le spiagge

Le mareggiate sono sempre più frequenti dato il cambiamento climatico. Si fa sempre più forte la pressione da parte dell’industria turistica per trovare una soluzione definitiva che salvi le spiagge.

Antonio Facco: “La preoccupazione è sempre maggiore perchè ogni volta che viene un po’ di mare di questa entità porta via sempre la spiaggia e la sabbia che noi ogni anno rimettiamo sull’arenile.”

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