Maltempo a Venezia è durato pochi minuti: c’è stata una grandinata eccezionale che ha ricordato ai veneziani che le bizze del maltempo sono sempre più in agguato. Non si può nemmeno più definire un insolito fenomeno meteo, perché i veneziani cominciano a vedere troppe anomalie. La stessa acqua granda del 12 novembre è stato definito dai meteorologi un uragano anomalo più tipico dei paesi tropicali, eppure ha lambito le coste venete.
L’acqua è salita e scesa rapidamente, e anche ieri in dieci minuti le nubi nere hanno sostituito il sole, le calli e le fondamenta sono diventate torrenti e i gradini del ponte di Rialto si sono trasformati in una cascata. Dopo i fulmini e le piogge intense, il cielo ha rovesciato una montagna di chicchi di grandine come uova, che hanno imbiancato i masegni come a Natale e penetrato anche le porte.
La tempesta
Una tempesta di pioggia e grandine che ha ricordato quella che si è abbattuta lo scorso 7 luglio nel bacino di San Marco cogliendo di sorpresa il comandante di una nave lunga trecento metri la Costa Deliziosa e rischiando di schiantarla contro la Riva Sette Martiri (GUARDA IL SERVIZIO). Dato che piove sempre sul bagnato, ieri la zona più colpita è stata San Marco, quella più interessata anche dalla marea.
Mezzi pubblici
A causa della scarsa visibilità per alcuni minuti si sono fermati anche i trasporti pubblici. Alcuni piloti non se la sono sentita di partire dai pontili. I commercianti ed esercenti già provati dall’acqua granda e poi piegati dal vuoto di turisti causati dall’epidemia da Covid hanno chiamato i vertici delle loro categorie con la voce rotta da un’emozione triste.