Il Presidente della Giunta Regionale Veneta Luca Zaia ha firmato lo stato di crisi per i danni causati dal maltempo di martedì sera. I territori coinvolti sono nella marca trevigiana, ad Asolo principalmente, Vicenza, e Venezia nel Veneto Orientale.
I danni del maltempo
Nel veneziano ad avere la peggio è stata la campagna portogruarese. In questa, i vigneti sono stati flagellati dalla grandine, resa ancora più devastante dalla forza del vento. Molti rami, dove era in coso la fioritura, sono stati spezzati. Danneggiati anche i campi coltivati a mais e a frumento.
Chi ha visto arrivare i nuvoloni neri parla di di un uragano con vento e grandine, con poca pioggia. Il tutto è durato appena una ventina di minuti. Questo è un fenomeno a cui la regione si sta tristemente abituando da qualche tempo, nel passaggio dalle stagioni freddi a calde, e viceversa.
I repentini cambi di clima e lo scontro tra masse di aria calda e fredda sono temuti fino a novembre ormai. E a questo si aggiungono i mesi di siccità che perdurano dall’inverno scorso.
Ma non solo le coltivazioni. Al confine tra Treviso e Portogruaro il vento ha divelto alberi, pali della luce, cartelli stradali e tetti. Per questo, sono stati necessari molti interventi dei Vigili del Fuoco. Colpite anche le zone di Pramaggiore, e Cinto Caomaggiore.
La mareggiata a Jesolo
Contemporaneamente, il maltempo ha provocato una mareggiata che eroso tratti di spiaggia a Jesolo, tra Piazza Torino e Cortellazzo. L’arenile era praticamente pronto per accogliere i turisti tedeschi per le feste dell’Ascensione (26 maggio), e la Pentecoste (5 giugno). In queste ore gli addetti sono a lavoro per livellare lo scalino alto 60 cm causato dall’onda.
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