Manuela Lanzarin, assessore alla sanità della Regione Veneto, parla delle linee guida da seguire in caso di un positivo all’interno dell’ambiente scolastico.
Le parole di Manuela Lanzarin
La scuola deve individuare un referente che deve dialogare, confrontarsi e rapportarsi al referente di prevenzione in modo che la comunicazione sia veloce e tempestiva. Inoltre, in tutte le linee guida appare il patto di corresponsabilità con i genitori. Quindi i genitori devono prevedere la misurazione della temperatura a casa e devono tenere a casa il bambino in caso di presenza di sintomi in via cautelativa.
Come comportarsi
Se il bambino presenta sintomi in classe allora si prevede che il bambino venga allontanato dalla classe, viene momentaneamente isolato in una stanza con l’operatore, vengono chiamati i genitori che lo portano dal proprio medico pediatra. Il pediatra valuta la situazione e decide se far fare il tampone.
In caso il tampone sia negativo il bambino rimane a casa in guarigione e il pediatra compila un’attestazione che permette al bambino di rientrare in classe. In caso, invece, il bambino fosse positivo viene subito chiamato il Dipartimento di prevenzione che fa un’indagine ideologica della classe e dei vari contatti che ha avuto il bambino. Quindi scatta il piano di Sanità Pubblica con il tampone, ma non viene chiusa la classe o l’intera scuola. Sarà il Dipartimento di prevenzione a fare la adeguate indagini e a decidere che tipo di provvedimenti prendere.