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Marco Sitran: il referendum di separazione Mestre-Venezia

Marco Sitran: i motivi del Si al referendum di separazione dei Comuni di Mestre e Venezia.

Ecco l’intervista con l’avvocato Marco Sitran, promotore del referendum per la separazione dei Comuni di Mestre e Venezia.
Sitran afferma che la riunione con il Consiglio Regionale, avvenuta giovedì scorso, è stata molto positiva: “siamo stati ascoltati”, conferma Sitran, lui e il Consigliere Lega Nord Alberto Semenzato, che ha proposto la formazione di tre comuni, Mestre, Venezia e Marghera.
Ci sono delle profonde ragioni storiche, culturali, economiche e sociali per questa separazione, che, secondo Sitran, non possono essere ignorate. Sembrerebbe che il Consiglio Regionale non l’abbia fatto ed anzi abbia infine abbracciato la separazione senza i criticismi che erano scoppiati prima. Per quanto riguarda i problemi che potrebbero sorgere per la costituzione della Città Metropolitana, un costituzionalista sarà chiamato con il suo parere a sciogliere dubbi o a rilevare problemi nella struttura della proposta.
Questo scorporamento dei due comuni, afferma Sitran ,è la premessa per una Venezia a statuto speciale. A coloro che contestano la separazione poiché lascerebbe Venezia al suo languore di abitanti, Sitran risponde che appunto questa scarsità di abitanti crea nell’unione di Mestre e Venezia un gravissimo deficit democratico: la rappresentanza ed il voto degli abitanti della terraferma contro quelle degli isolani. “I Veneziani non esistono,” dice Sitran, e proprio per questo è necessario porre Venezia in una situazione in cui possa essere protetta ed ascoltata: meno turismo e più residenzialità permanente, meno commercio spiccio e di scarsa qualità e più produzione e commercio locale.
Un’altra contestazione che viene lanciata alla proposta di separazione è che porto ed aeroporto lavorano per Venezia e non per Mestre. Sitran ribadisce solo che lo scorporamento sarà un sospiro di sollievo anche per Mestre, che sarà di nuovo considerata città, e che non dovrà più portare sulle spalle le spese di gestione dell’isola, come quelli per la spazzatura che sono molto più alti di quelli della terraferma a causa dei circa 40 milioni di turisti all’anno.

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