Un allarme lanciato da OCIO
Secondo una recente rilevazione di OCIO, l’Osservatorio CIvicO per la residenzialità a Venezia, il 76% degli studenti che studiano a Venezia vorrebbero vivere all’interno del centro storico. Tuttavia, questi sono costretti a rinunciare a tale desiderio perchè i costi degli affitti sono troppo elevati. Inoltre, il 9% invece di coloro che riesce a trovare casa a Venezia non ha un contratto, pagando l’affitto in nero e senza nessuna tutela.
Non mancano poi i casi estremi, come studenti costretti a dimorare in angusti appartamenti di appena 9 metri quadri, privi persino di finestre, a fronte di affitti esorbitanti.
L’appello alle istituzioni, ma senza risposta
Marco Dario, studente universitario appartenente ad UDU, è stato partecipe al lancio di un questionario, chiamato “9 metri quadri”, in cui si indagava sulle condizioni di residenzialità degli studenti veneziani, confermando l’allarme delle cifre di OCIO. Gli affitti medi oscillano intorno ai 500 euro mensili, raggiungendo punte di 700 euro nelle residenze private, alimentando una forte speculazione economica.
L’Unione Degli Universitari (UDU) ha reagito con vigore a questa emergenza, organizzando proteste e promuovendo azioni concrete per sostenere gli studenti. Nel maggio 2023 ad esempio, hanno dormito con delle tende davanti all’università per mostrare il loro stato di insofferenza.
Tuttavia, le richieste di intervento da parte delle istituzioni sono rimaste inascoltate. Gli sforzi per incentivare il Comune di Venezia a regolare il mercato degli affitti o per coinvolgere la Regione nell’investimento per la costruzione di residenze pubbliche sono stati vani. Hanno cercato inoltre di fare pressione all’Ente per il diritto allo studio veneziano affinché si aumentassero i posti disponibili negli studentati per gli allievi più meritevoli a prezzi economici.
Nuove sfide future per gli studenti a Venezia
Mentre la situazione rimane stagnante, gli studenti universitari continuano a lottare per un futuro migliore. L’accesso a un alloggio dignitoso e a prezzi accessibili dovrebbe essere un diritto, non un privilegio. Solo attraverso un impegno concreto delle istituzioni e una politica incentivante verso lo studio si potrà garantire un futuro più luminoso non solo per gli studenti, ma per l’intera città di Venezia.
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