Il procuratore generale locale di Karttoum, la località del Sudan dove l’imprenditore veneziano è recluso, aveva firmato l’istanza di scarcerazione. Ma quando è uscito, Marco Zennaro ha trovato un gruppo di miliziani che lo riportato in carcere.
Un vero e proprio sequestro di persona
“Ora è chiaro – ha dichiarato il deputato del Pd Nicola Pellicani – che si tratta di un verto sequestro di persona”.
Marco Zennaro, per uscire dalla prima detenzione ai domiciliari in albergo, ha dovuto pagare 400 mila euro. Poi è stato fermato in aeroporto e trascinato in commissariato e tenuto per 60 giorni in una camera di sicurezza dove non si dovrebbero trascorrere più di 48 ore e ora è stato riportato dentro.
Secondo le informazioni raccolte da Pellicani, il miliziano che ha finanziato il contratto di fornitura di materiale per l’illuminazione elettrica chiede 700 mila euro.
La mobilitazione nazionale continua
Luca Zaia ha dichiarato che nel frattempo è aumentata l’attività per rilasciarlo. La mobilitazione partita dai famigliari è dilagata tra gli amici del mondo del rugby e ha lambito anche la Confidustria veneziana. Il presidente Vincenzo Marinese ha annunciato azioni forti se il governo non interverrà con solerzia, perchè gli imprenditori all’estero sono da tutelare.
Intanto, a piedi o in barca, il 29 maggio a Punta della dogana è previsto un raduno per manifestare in sostegno di Marco.
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