Paura tra i residenti
Gli abitanti, attoniti e spaventati, hanno assistito impotenti al lancio di due bottiglie incendiarie, un episodio che segna un’ulteriore escalation di violenza nel quartiere.
Negli ultimi mesi, i cittadini hanno visto con preoccupazione il proliferare di situazioni allarmanti: auto in fiamme e aggressioni violente hanno creato un clima di insicurezza che ora sembra aver raggiunto il culmine.
La paura di uscire di casa, soprattutto di sera, è palpabile; molti si limitano a compiere solo i movimenti necessari per recarsi al lavoro, evitando di rimanere all’aperto più del necessario.
Un ritorno alla criminalità
Il proprietario dell’auto incendiata ha rivelato di avere conti in sospeso con alcuni connazionali, evidenziando un legame diretto con il giro di spaccio che imperversa nel quartiere.
La preoccupazione aumenta ulteriormente considerando che l’attentato è avvenuto a pochi passi dalla caserma dei Carabinieri, suggerendo che la presenza delle forze dell’ordine non riesce a fungere da deterrente.
Nemmeno l’arrivo del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha tranquillizzato i residenti; questi ultimi si sentono sempre più abbandonati e non protetti.
SOS sicurezza
Questa situazione critica si inserisce in un contesto di crescente disordini sociali. È il terzo episodio violento in poche settimane, il più eclatante dei quali è stato l’accoltellamento di Giacomo Gobbato, avvenuto mentre difendeva una donna da un tossicodipendente. La manifestazione di protesta che ne è seguita ha mobilitato migliaia di persone, ma la paura rimane.
Le siringhe abbandonate lungo le strade e la continua imbrattatura della Madonnina di Piazzale Giovannacci, un simbolo religioso un tempo rispettato, raccontano di un degrado che sembra inarrestabile.
La comunità di Marghera chiede risposte e soluzioni per ripristinare la sicurezza e la dignità del proprio quartiere, ora più che mai in balia della paura e della violenza.
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