Le ripercussioni in tutta Marghera
Nei giorni scorsi è stato usato, per l’ennesima volta, un tombino per spaccare la vetrina di un bar del centro.
L’obiettivo è risaputo: trovare monete e contanti nella cassa per una dose di sostanza stupefacente. L’intento deve essere raggiunto a tutti i costi, anche di rompere un vetro del valore di 1000 euro.
Le sei palazzine popolari a ridosso di Piazza Mercato che erano rimaste blindate per mesi, ora sono state nuovamente violate. Le imposte sono state schiodate e dentro è tornato il market dello spaccio.
La necessità di trovare una soluzione: le aree free
La sensazione tra i residenti è l’abbandono. Nessuno si illude su soluzioni durature.
Cosa chiedere al primo cittadino? Magari una soluzione tampone, una zona free, un rimedio per avere un po’ di tregua.
Rubens Gebbani, dell’associazione “Marghera Oggi” propone una soluzione: “Lo so, è una cosa forte da dire, ma a zone free. Nel senso avere delle aree, non in centro abitato ovviamente, ma dove sia possibile attraverso anche degli aspetti sanitari ben presenti accogliere queste persone. Solitamente le troviamo davanti al portone di casa, magari buttate sotto a un cespuglio, o addirittura davanti alle scuole pubbliche e alle scuole dei bambini.”
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