Marghera, le immagini dei tossicodipendenti per strada

A Marghera, tra progetti di riqualificazione e degrado, tossicodipendenti occupano aree dismesse, trasformandole in rifugi di disperazione. Residenti esasperati chiedono interventi urgenti contro spaccio e marginalità

Degrado e disperazione: il murale di via dell’Azoto e la realtà della droga e dei tossicodipendenti a Marghera.

Il murale di via dell’Azoto

Doveva essere un segno di rinascita per il quartiere, un simbolo di bellezza e speranza, capace di trasformare l’ambiente e migliorare la vita dei residenti. Il murale di 400 metri in via dell’Azoto, invece, si scontra con una realtà ben più cruda.

Questa mattina, nonostante le misure di sicurezza adottate, un tossicodipendente è riuscito a scavalcare il cancello della scaletta – da poco ripulita e chiusa con nuove ringhiere – per trovare un nuovo rifugio, lontano dagli sguardi dei passanti, e consumare l’ennesima dose.

La scena, immortalata da un residente, ha subito fatto scattare la chiamata al 113. Ma la risposta della polizia locale è stata amara e ormai ricorrente: le segnalazioni sono quotidiane, gli interventi difficili per mancanza di pattuglie. Il problema della droga a Marghera non è una novità, ma negli ultimi mesi sembra essere esploso in tutta la sua drammaticità.

Tossicodipendenti nell’ex Galilei

Non è solo via dell’Azoto a soffrire. Anche via della Pila, in particolare l’ex edificio Galilei, è diventato un luogo di spaccio e consumo di stupefacenti sotto gli occhi dei residenti. Molti segnalano che la droga viene distribuita direttamente dall’interno dell’edificio, trasformandolo in una vera e propria centrale dello smercio.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: uomini e donne ridotti a fantasmi che si muovono incerte nelle strade del quartiere, consumando droga alla luce del giorno, spesso di fronte a famiglie e bambini.

Emergenza sociale senza fine

Lungo il ponte strallato, intanto, la situazione è altrettanto critica. Qui è sorto un piccolo accampamento di tende, riparo di fortuna per chi ha perso tutto. Persone allo sbando, senza una casa o senza più la forza di tornarci. La presenza di questi insediamenti improvvisati è una conseguenza della crescente emergenza sociale che, tra tossicodipendenza e degrado urbano, sta mettendo in ginocchio l’intera area.

I residenti chiedono risposte e interventi concreti, ma le istituzioni sembrano in affanno. Marghera continua a lottare contro il suo destino, tra progetti di riqualificazione che faticano a imporsi e una realtà fatta di marginalità e disperazione sempre più evidente.

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