Bivacchi in aumento
Il quartiere di Marghera, già segnato da una crisi sociale e economica, sta assistendo a un preoccupante incremento dei bivacchi. Con l’arrivo dell’inverno e il conseguente abbassamento delle temperature, molti tossicodipendenti senza tetto cercano rifugio in aree abbandonate, aggravando una situazione già delicata.
Uno dei luoghi più critici è l’ex autolavaggio situato all’angolo tra via Fratelli Bandiera e via Rossarol. Nonostante i ripetuti sgomberi da parte della polizia municipale, il luogo torna a popolarsi in poche ore.
I residenti segnalano che questa posizione è considerata ideale per chi cerca riparo. L’area, che si trova in prossimità dell’area industriale, è poco frequentata di notte, garantendo una certa privacy. Inoltre, la vicinanza a piazza Mercato, un luogo ricco di negozi e passanti, attira l’attenzione di chi vive di espedienti per guadagnare qualche spicciolo.
Le politiche sociali
Ma non è solo l’ex autolavaggio a essere colpito: un altro angolo del quartiere, ai piedi del ponte strallato di via Volta, sta rapidamente trasformandosi in un campo di accampamenti.
Qui, diverse tende sono state montate lungo il capannone abbandonato, creando rifugi improvvisati per sfuggire alle intemperie. Alcuni individui si sono addirittura sistemati all’interno dell’edificio, trasformando gli spazi in veri e propri giacigli.
Questa crescente precarietà non rappresenta solo un problema per gli abitanti del quartiere, ma solleva interrogativi più ampi sulle politiche sociali e sull’assistenza ai soggetti vulnerabili. La mancanza di strutture adeguate e di interventi mirati per affrontare le cause della tossicodipendenza e della mancanza di abitazione rimane un tema cruciale che necessita di attenzione e soluzioni efficaci.
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