Cronaca

Sette etti di marijuana in casa: capo della baby gang in manette

Il 19enne Edward Chirita è stato arrestato ieri sera dai militari del Norm. In casa nascondeva la "maria" e tutto l'occorrente per confezionare le dosi

Nella serata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Mestre, coadiuvati nelle fasi esecutive dalle unità cinofile della Polizia Locale di Venezia, hanno tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio Edward Chirita giovane italiano classe 2001, con precedenti specifici e indicato come il “capo” della baby gang” che dal 2019 è assurta alle cronache locali per le scorribande tra Venezia e Mestre. LEGGI ANCHE: Membro della “baby gang” evade dai domiciliari: arrestato per la terza volta

Baby Gang

L’operazione è stata sviluppata dai militari a seguito dell’attività di ricognizione informativa e controllo svolta sul territorio, che aveva permesso di acquisire vari elementi in merito alla sussistenza di movimenti di stupefacente – in particolare Marijuana – tra giovanissimi, incentrati nella zona tra Marghera e Mestre con direttrice via Fratelli Bandiera. La zona è densamente abitata e in degrado post-Petrolchimico, fatalmente attraendo gli spacciatori di turno e quindi tossicodipendenti.

Venivano effettuati continui servizi mirati di osservazione controllo e pedinamento, attività che hanno consentito di individuare pochi giorni fa la base del pusher, un appartamento sito proprio fronte strada sulla citata strada. Ieri sera è scattato il blitz.

La droga

I Carabinieri arrivano di buon ora davanti alla porta dell’appartamento e dopo aver cinturato l’area circostante, hanno bloccato il sospetto accedendo all’appartamento. All’interno dei locali sono stati rinvenuti, anche grazie all’ausilio di Varus, cane delle unità cinofile della Polizia Locale di Venezia, quasi sette ettogrammi di “Maria”.

I sensibilissimi sensi del cane antidroga ha subito fiutato lo stupefacente nascosto nell’appartamento portando la squadra sino in terrazza dove c’era il resto. I militari hanno poi recuperato anche tutto il materiale necessario al confezionamento delle dosi: bilancini, ritagli e rotoli in cellophane per la realizzazione delle classiche dosi da strada. Sono stati rinvenuti e sequestrati dai Carabinieri anche i classici bilancini fondamentali per la pesatura delle dosi, il coltello e i telefoni cellulari cd. “dedicati” con i contatti dei vari clienti.

L’arresto

Per il giovanissimo pusher, non nuovo a condotte illecite, dopo le formalità di rito è scattato l’arresto e la messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Gli investigatori sospettano che, a causa della qualità dello stupefacente sequestrato, la cellula fossa attiva nello smercio tra i giovanissimi tossicodipendenti del centro di Mestre.

Le attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti sulle aree sensibili della terraferma in atto da tempo proseguiranno senza sosta da parte dei Carabinieri della Compagnia di Mestre su tutto il territorio di competenza.

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