Mario Conte: “Comuni del nord esclusi dal PNRR”

Mario Conte: "La verità è che su 541 progetti che sono stati ammessi in graduatoria e non sono stati finanziati perchè esaurito il fondo da 3,4 miliardi di euro; il 93% sono progetti dei comuni del nord di cui la stragrande maggioranza i comuni veneti. In tutto il Veneto sono stati finanziati 7 progetti per un totale complessivo di 29 milioni.

Siamo in collegamento con il sindaco di Treviso Mario Conte. Grazie per questo collegamento. Noi volevamo parlare con lui ancora prima di Natale; è stato il primo a sollevare una questione che poi è diventata con le festività un argomento ricorrente. Ha toccato il ministro Gelmini, ha toccato Roma ha toccato tutti. E cioè: i comuni del nord sono stati esclusi dal PNRR per quanto riguarda il finanziamento per la rigenerazione urbana. Devo dire che la sua provocazione come presidente dell’ ANCI Veneto ha avuto un certo effetto, unc erto eco.

“Si diciamo che avrei preferito non farla. Nel senso che avrei preferito che i progetti dei comuni veneti fossero stati finanziati tanto quanto i progetti dei comuni campani, siciliani o pugliesi. La verità è che su 541 progetti che sono stati ammessi in graduatoria e non sono stati finanziati perchè esaurito il fondo da 3,4 miliardi di euro; il 93% sono progetti dei comuni del nord di cui la stragrande maggioranza i comuni veneti. In tutto il Veneto sono stati finanziati 7 progetti per un totale complessivo di 29 milioni. Quindi per far capire ai telespettatori: 490 milioni di euro sono finiti alla Campania, 29 milioni sono finiti al Veneto. Noi a questo condizioni francamente non ci vogliamo stare, Riteniamo che questa sia una partita di equità amministrativa.

Non vogliamo togliere nulla al sud, ma non vogliamo nemmeno privare le nostre comunità di questa opportunità. Consapevoli di aver presentato delle progettazioni molto importanti, e soprattutto di avere la capacità di investimento che la nostra regione ha dimostrato negli anni di saper fare. Io rappresento quindi 585 sindaci veneti che in questo momento sono stati esclusi da questa graduatoria, riteniamo, in modo ingiusto.”

È stato spiegato in questi giorni che è stato spiegato il criterio della vulnerabilità. Sono stati ritenuti più vulnerabili i comuni del sud. Lei è un leghista, da sempre ha fatto una battaglia per mostrare che molta vulnerabilità c’è anche al nord; secondo lei è un modo mascherato per finanziare nuovamente il sud, tanto più che si è detto che il PNRR dovrebbe dare spazio al sud. Perchè se non riparte il sud non riparte anche il nord.

“Difatti. Noi siamo assolutamente d’accordo di costruire un paese ad una sola velocità. Francamente non vorremmo adattarci alla più lenta, ma ci piacerebbe che tutti corressero alla stessa velocità del Veneto, della Lombardia o del Friuli. Quindi noi abbiamo accettato di buon grado che il 40% del PNRR venisse destinato e riservato al Mezzogiorno. Facciamo però francamente fatica ad accettare che del 60% del PNRR che è aperto a tutti, compresi i comuni del mezzogiorno, vengano inseriti degli ulteriori vincoli, come indice di vulnerabilità piuttosto che reddito pro capite; che automaticamente escludono ancora una volta le municipalità del nord.”

“Faccio un esempio concreto perchè ai nostri cittadini piace la concretezza e piacciono i numeri; in questo bando specifico rischiamo che l’80% di queste risorse finisca al Mezzogiorno. Con grossi dubbi che questi comuni poi riescano a far atterrare questi soldi e quindi non vorremmo oltre al danno la beffa. Non vorremmo quindi che i soldi che oggi ci vedono esclusi poi i comuni del sud non siano in grado di investire.

Quindi loro non li spendono perchè capaci di investire, noi non li possiamo spendere perchè esclusi dalla graduatoria. Noi chiediamo immediatamente il rifinanziamento di questo bando con ulteriori 900 milioni che quindi consente a tutti i comuni che hanno partecipato di poter cominciare a cantierare le opere. E soprattutto chiediamo che in futuro questi ulteriori vincoli vengano tolti perchè abbiamo già accettato che il 40% del PNRR sia riservato e destinato al Mezzogiorno.”

Dicevo che appunto, tutte queste argomentazioni qua erano già state dette prima di Natale. E c’ è stato  qualche sviluppo. Notizia di queste ore è che ci sarà il presidente dell’ANCI nazionale ha detto di aver ottenuto un incontro con il ministro Franco e quindi la partita si rivedrà. Lei crede in questo tavolo tecnico nuovo?

“Si io ringrazio il presidente Antonio de Caro, sindaco di Bari, che si è dimostrato fin dal primo momento attento e sensibile e vicino ai comuni del nord. Ricordo che in occasione dell’assemblea nazionale di Parma dell’ANCI, il presidente De Caro, proprio in occasione dell’assemblea nazionale davanti al presidente Draghi aveva già esternato il problema. Ricordo che noi qui in Veneto di questo particolare problema avevamo cominciato a parlarne il 14 di novembre però le cose sono purtroppo rimaste invariate. Oggi abbiamo sentito l’apertura di diversi ministri che ringrazio da Giorgetti al ministro Franco, il ministro Lamorgese la ministra Gelmini che ho incontrato l’altro giorno e tra l’altro nei prossimi giorni dovrei incontrare anche il ministro Franco insieme al presidente De Caro per trovare una soluzione a questo problema. Ringrazio quindi tutte le forze politiche. Qui non è un questione di Lega, PD, Forza Italia o Movimento 5 Stelle. Qui è una questione di equità amministrativa e dignità amministrativa.”

Continua Mario Conte: “Per una volta tutti i partiti sono d’accordo che dobbiamo costruire un paese meritocratico, dove chi ha ben amministrato nel tempo oggi non venga penalizzato ma venga sostenuto. Ieri c’è stato il question time proposto dai parlamentari della Lega. Oggi ce n’è stato un altro proposto dai parlamentari del PD. L’altro giorno c’è stato un ordine del giorno votato all’unanimità da Forza Italia. Tutte le forze politiche si stanno muovendo da questo punto di vista. Perchè il problema fatto emergere da ANCI Veneto è un problema reale che penalizza le nostre comunità.”

In particolare ha dei progetti ben precisi in mente che lei avrebbe voluto realizzare con questi fondi? E che tipo di effetti avrebbe avuto questa rigenerazione anche in termini di ricadute occupazionali sull’ economia?

“Assolutamente si. Io posso parlare per i progetti del comune di Treviso che quotano 20 milioni di euro. Potevamo rigenerare completamente una delle migliori caserme consegnate alle amministrazioni comunali. Avremmo creato li dei punti di coworking per i giovani. Inoltre avremmo dato ai giovani un punto d appoggio per iniziare un percorso imprenditoriale. Avremmo fatto un grande intervento di rigenerazione ambientale. Avremmo creato luoghi per lo sport. Anche le mure avremmo potuto rigenerale. Non intese come un monumento culturale ma come punto di aggregazione, un punto sociale. Avremmo creato un alloggio di comunità dove poter ospitare e dare primo soccorso alle persone con necessità.”

Mario Conte: “Quindi le opportunità per le comunità sono davvero tante. I progetti sono tutti buoni, perché ho visto che nel Veneto sono di altissimo livello e soprattutto cantierabili subito. Sarebbe un peccato se il paese Italia non approfittasse di questa opportunità.”

Ecco, un’ ultima cosa. C’è un bando per i borghi piccoli di 300 abitanti. In qualche modo in questo bando potrebbero rientrare dei borghi veneti?

Mario Conte: “Si assolutamente. Io ovviamente conosco molto bene quelli del trevigiano. Mi viene da dire Sonego, Cison di Valmarino. Però ce ne sono davvero tanti che hanno le caratteristiche previste dal bando distribuiti in tutto il territorio regionale. È un’opportunità importante per rivitalizzare quei borghi, ricreare l’attrattività anche dal punto di vista della vivibilità e le opportunità anche di lavoro. Consapevoli che fanno parte di un patrimonio storico culturale e turistico che è davvero incredibile. E hanno bisogno di un’iniezione di risorse per riqualificarsi. Per creare delle opportunità di sviluppo turistico e culturale.

L’invito che faccio dunque ai sindaci che rappresentano questi borghi è quello di tener monitorato e di farsi avanti anche nei confronti di ANCI Veneto se hanno bisogno di un supporto per presentare delle progettualità che poi possano ambire a portare a casa questi fondi.”

Che facciano presto perchè il bando scade il 22 gennaio.

“Si purtroppo le caratteristiche del PNRR è questo; i bandi e le tempistiche per le progettualità sono davvero ristrette. Però i sindaci veneti in modo particolare sono molto attenti e pronti da questo punto di vista e son convinto che presenteranno le progettualità così come previste da bando” ha concluso il sindaco Mario Conte.

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