Marketing televisivo: una comunicazione efficace non basta

Pietrangelo Pettenò dialoga con Patrizio Baroni sull'efficacia di una buona comunicazione mediatica

Pietrangelo Pettenò dialoga con Patrizio Baroni a  Stanno Facendo un 48 sull’efficacia e gli effetti a lungo termine del marketing televisivo, su come non sia sufficiente nel mondo politico (e non solo) di oggi.

Oltre che informare, uno dei compiti della televisione è anche ascoltare le opinioni delle persone. In questo senso, la televisione ha abusato parecchio: nel permettere a chiunque di esprimersi, ha conferito autorità. Lo stesso vale per i social network.

“Non a caso esiste la vecchia espressione “se lo ha detto la televisione”. L’interesse per scavare ed indagare non esiste quasi più. Ormai è sufficiente affidarsi alle parole di una persona che si presenta bene e dunque dice le cose bene.”

Visto che tu hai fatto politica, sai bene che si costruisce un leader o un programma attraverso la comunicazione.

“Negli ultimi decenni è pieno di persone, anche autorevoli, che attraverso il marketing televisivo hanno creato una propria immagine politica. Al primo problema, però, si son sgonfiate: se uno non possiede la statura per poter resistere, s’infrange.”

Negli Stati Uniti il sistema del marketing televisivo nasce molto prima.

“Senza dubbio c’è chi è stato capace di sfruttare il mondo televisivo e della comunicazione a suo favore. Tuttavia, non tutto deve essere ridotto solo a questo, altrimenti queste figure finiscono per rivelarsi effimere.

Pensiamo allo “Sciamano” americano di qualche mese fa: tutti se lo ricordavano i primi giorni, ma non è diventato una figura simbolica della politica. Alla prima prova del fuoco, il leader deve candidarsi in un partito se vuole continuare a fare un po’ di vita sociale e politica.”

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