A Obiettivo Salute (in onda il mercoledì alle 21.25) abbiamo intervistato Massimiliano Caporali, educatore visivo che spiega questa professione visiva.
Massimiliano Caporali
«Più grave è il problema più bisogna lavorarci. Se si ha un difetto lieve, ci si passa sopra e ci si mette gli occhiali. Se ho un grosso problema sono molto invogliato a lavorarci.
Esempio un signore californiano che ha scritto dei libri per la Macro Edizioni. La caratteristica di questo signore è di essere nato cieco. Quindi era molto motivato a fare questo lavoro. Oggi questo signore guida la macchina. Ha riacquisto la vista con il Metodo Bates.
Se la motivazione è alta, io mi posso esercitare talmente tanto da poter ripristinare una funzione un po’ decaduta. Quindi la domanda è: quanto ci credo? quanto mi applico?»
Metodo Bates
Il Metodo Bates vuole ricordarci un funzionamento naturale del sistema visivo: il rilassamento.
Non bisogna fare compiti per rilassarsi ma fare i compiti per smettere di “tenere il freno a mano tirato”. Sarà più difficile tenere un muscolo teso.
Non è un compito bensì una consapevolezza, acquisita nel momento in cui si capisce che se il muscolo è disteso si sta meglio. Una consapevolezza che non si abbandonerà mai più.