Stanno Facendo un 48

Massimiliano Zane: problema dell’imprenditorialità nel settore culturale

Abbiamo intervistato Massimiliano Zane, Progettista culturale e Consulente per il Ministero della Cultura: l'importanza nel trovare un obiettivo di crescita a favore di tutti.

Nella nona puntata di “Stanno facendo un 48”, programma condotto da Patrizio Baroni, abbiamo discusso della cultura e dell’economia, di come esse siano legate insieme a Massimiliano Zane, Progettista culturale e Consulente per il Ministero della Cultura, Federico Sboarina, sindaco e presidente della Fondazione Arena di Verona, Alberto Bozzo, Direttore Sviluppo Mercati e Vendite di Vela spa ed organizzatore del Salone Nautico di Venezia 2021, Henar Gill, Direttrice Generale dell’Ozen Collection Maldives.

L’impresa è davvero poco disponibile a dare?

“Spesso noi cittadini siamo miopi, lavorando ognuno per il proprio. La problematica è il non collegamento fra mondo della politica, quello operativo e il mondo dell’impresa.

Inoltre, l’imprenditore spesso è disponibile a beneficiare di un territorio, ma quasi mai è disponibile a dare. Nel coordinamento in cui tutti possono lavorare per l’interesse comune, in realtà sembra che la volontà manchi, spesso dal lato imprenditoriale.

“Un imprenditore, che si muove su un mercato in cui vige la competitività e in cui deve avere un ritorno guarda alle potenzialità dell’investimento. Non si investe in qualcosa che si sa essere solo una spesa”.

“Abbiamo una idea di sistema imprenditoriale che deve seguire degli obiettivi. Qui il problema sta nell’individuazione di un punto comune da parte dell’ente legato alla gestione del bene culturale  all’imprenditore. Se faccio rendere riconoscibile gli impatti possibili all’imprenditore, ci si allontana dal principio di concessione di uno spazio dall’ente pubblico all’impresa, in cui c’è una cessione di responsabilità all’imprenditore, sia per l’attività sia per la generazione di utili.

Se invece creassimo un partenariato mettendo in relazione lo sviluppo progettuale secondo obiettivi comuni dell’ente e dell’imprenditore, allora ci sarebbe un rapporto di crescita condivisa. Bisogna trovare il punto di incontro fra tutti gli operatori economici presi in causa.

Un consulente può fare un business plan?

“Certo, pensiamo ai piani di sviluppo in occasione delle capitali italiani della cultura, in cui l’obiettivo non è creare un cartellone di eventi. Lo sviluppo che viene richiesto a queste città è di generare un metodo di sviluppo che veda un incroci fra enti culturali, imprenditoriali, terzo settore e cittadinanza, che hanno il fine comune di generare economia e cultura”, ha detto Massimiliano Zane.

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