Stanno Facendo un 48

Massimiliano Zane: valorizzare il mercato culturale italiano

Con la ripresa post-pandemia, la cultura si trasforma in un mercato competitivo. Innovazione e "savoir faire" italiano ormai imprescindibili

Nella nona puntata di “Stanno facendo un 48”, programma condotto da Patrizio Baroni, abbiamo discusso della cultura e dell’economia, di come esse siano legate insieme a Massimiliano Zane, Progettista culturale e Consulente per il Ministero della Cultura, Federico Sboarina, sindaco e presidente della fondazione Arena di Verona, Alberto Bozzo, Direttore Sviluppo Mercati e Vendite di Vela spa ed organizzatore del Salone Nautico di Venezia 2021, Henar Gill, Direttrice Generale dell’Ozen Collection Maldives.

Pandemia e cultura: il lavoro del Ministero

“il sistema culturale ha dovuto affrontare una prova inedita”. Riferisce Massimiliano Zane.

“la pandemia ha fatto emergere tutte le criticità del sistema – continua -. Uno dei punti fondamentali emersi è la quantità di professionalità che compongono il sistema culturale. Spesso, pensando alla cultura italiana la si associa al museo, ma la realtà è molto più eterogenea, estendendosi fino al terzo settore. Il sistema culturale è stato più colpito di altri perché da nord a sud ha dovuto affrontare una chiusura. Questo momento sta passando ma si è cercato di trarre degli insegnamenti dall’anno passato, partendo dalla sicurezza per i lavoratori”.

“Il sistema culturale viene ancora assimilato a un sistema nazionale, quindi assistenzialistico. Sta sviluppando le proprie capacità di autosostegno e in questo senso la ripresa si concentra sull’individuazione di nuove vie e forme di progettualità.”

Una visione post-pandemica attuabile?

“Se prima questa era una opportunità, ora è una necessità. I mercati sono competitivi e quindi se vogliamo istituire un mercato culturale che abbia capacità di generare utili per la società, bisognerà ragionare in termini di mercato. E il mercato prevede sviluppi progettuali. Il sistema cultura deve, quindi, adottare questa prospettiva, grazie anche ai fondi europei a favore della cultura.”

“Adesso inoltre, con la ripresa, tutti i paesi faranno a gara e il valore aggiunto culturale dell’Italia è qualcosa che bisogna valorizzare”.

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