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Mazzaro, guardiamo l’Africa in modo diverso

Renzo Mazzaro, attraverso il suo commento sulla conferenza Italia-Africa, stimola una riflessione critica sul Piano Mattei, spingendo a una prospettiva più ampia sull'Africa emergente

Nel suo recente commento, Renzo Mazzaro riflette sulla conferenza Italia-Africa e sul Piano Mattei, invitando a un dibattito sulle intenzioni del Governo.

Mazzaro sottolinea la necessità di cambiare prospettiva, superando la stretta focalizzazione sulle questioni migratorie per riconoscere il vasto potenziale di crescita dell’Africa. Pur riconoscendo l’ambivalenza dell’Italia, egli elogia il dibattito per aver indotto a un esame più approfondito del continente africano con una prospettiva duplice, un passo cruciale verso una comprensione più completa.

Il Piano Mattei e le contestazioni dell’opposizione

Renzo Mazzaro: “Questa settimana la televisione e i giornali hanno parlato molto della conferenza Italia-Africa. Ed è il cosiddetto Piano Mattei che il Governo italiano propone ai leader africani. Le opposizioni dicono che questo piano è solo una scatola vuota, sostanzialmente un sistema per recuperare petrolio in cambio di aiuti agli stati africani in modo che blocchino i flussi migratori. Sostanzialmente è un’etica predatoria o comunque che non si discosta molto da quello che è successo fino ad adesso. Naturalmente il Governo sostiene il contrario.”

“Ma, al di là delle polemiche, un merito ce l’ha di sicuro questa conferenza perché ci obbliga a guardare all’Africa in modo differente da quello che abbiamo fatto e facciamo finora. Per noi, e per lo stesso Governo Meloni in prima fila, gli africani sono i disperati che arrivano qua con i barconi. L’anno scorso ne sono arrivati 80.000, erano il doppio dell’anno precedente, bisogna bloccare questo flusso.”

Cambiare prospettiva, oltre la focalizzazione migratoria

“Noi non facciamo altro che discutere in modo furiosamente di come fare. Ed è un dibattito lontanissimo dalla realtà perché l’Africa è un continente che ha 54 stati e un miliardo e mezzo di abitanti. Gli 80.000 arrivati L’anno scorso sono una goccia, per altro neanche tutti africani. Sono una goccia in questo mare.”

“L’Africa, dicono gli esperti, ha una capacità di crescita che l’Europa non si sogna. Parlano di salto della rana intendendo che un Paese che spesso è senza strutture di base può saltare direttamente nel digitale senza riconvertire niente. Cosa che, invece, è costretta laboriosamente a fare l’Europa. C’è un sito che parla di queste cose che si chiama “Vado in Africa”. È fatto da professionisti e da aziende che lavorano con la con gli Stati africani. È nato nel 2017 e racconta un sacco di cose interessantissime.”

L’ambiguità italiana raccontata da Renzo Mazzaro

“È vero che noi continuiamo ad essere un Paese ambiguo perché nel momento in cui organizziamo la conferenza Italia-Africa siamo gli stessi che vanno in Albania ad affittare terreni per sbolognare lì gli africani che arrivano qua in attesa di rispedirli al mittente. Ma, se non altro, almeno, cominciamo a guardare all’Africa con due occhi e non con un occhio solo.”

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