Renzo Mazzaro fa il punto sull’anno appena trascorso e ci offre una prospettiva differente per affrontare l’anno nuovo.
“E così un altro anno se n’è andato. Tutti fanno bilanci, previsioni, i giornali e le televisioni ci scaraventano la lista dei fatti più importanti, belli e brutti che sono capitati quest’anno, come succede a dicembre di ogni anno.
La guerra inattesa
Se io vado a guardare quello che ci dicevamo a dicembre dell’anno scorso a fine anno, credo che nessuno allora si aspettasse che sarebbe arrivata una bestia più nera del Covid19, e cioè la guerra in Europa, anzi “l’operazione speciale in Ucraina” come l’ha chiamata Putin. Però avete visto, adesso anche lui la chiama guerra e dice che è una cosa tragica di cui non è sua la colpa, ma intanto bombarda le città. Una barbarie di questo genere era assolutamente impensabile.
La guerra macchia il 2022
Per noi europei la guerra in Ucraina marchia a fuoco il 2022. Lo fa diventare un anno orribile, non solo per le conseguenze che cadono anche sulle nostre teste, sebbene non siamo in prima linea, ovvero la crisi energetica e i costi insopportabili per le famiglie e per le imprese, le decisioni difficili come l’invio delle armi ed i profughi che bisogna ospitare e aiutare.
Una regressione culturale
Soprattutto è il salto culturale. Torniamo indietro di ottant’anni, al 1940. I rapporti fra gli stati sono improvvisamente cambiati e siamo ritornati ai blocchi. E’ una situazione incredibile, sembra che tutte le sofferenze che hanno patito le generazioni che ci hanno preceduto, i nostri nonni e quello che ci hanno raccontato, non sia servito a niente.
Di fronte a questo eterno ritorno indietro, qualunque altro fatto perde d’importanza. C’è una lunga lista di cose che sono capitate ma non tengono il confronto. Quindi bisogna domandarsi come sarà il 2023.
Filosofia per il 2023
Speriamo che il 2023 si accontenti di non essere peggio del 2022. Però, senza fasciarci la testa prima di romperla, viviamo il presente. Viviamo nel presente, senza lanciarci attese di un futuro che chissà se ci sarà. Perché il futuro non esiste, esiste solo il presente. Auguri di buon anno a tutti. ” conclude Renzo Mazzaro.
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