Mazzaro: “non tutti nella Lega vogliono l’autonomia”

Renzo Mazzaro analizza l'approvazione in Senato del ddl Calderoli sull'autonomia differenziata, evidenziando le complessità e le divergenze interne nella Lega

Renzo Mazzaro, analizza il dibattito attorno al disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata, recentemente approvato in Senato. Sottolineando la distinzione tra “Presidente” e “Governatore”, Mazzaro evidenzia le complessità dell’iter legislativo e la necessità di concordare con lo Stato e la Regione le materie autonome.

Il giornalista anticipa una discussione prolungata, evidenziando anche le divergenze interne alla Lega sull’idea stessa di autonomia, come evidenziato dalla proposta di Matteo Salvini di gestire il traffico a Bologna.

Renzo Mazzaro evidenzia l’importanza della terminologia adoperata per Zaia

“Tra le notizie più importanti di questa settimana mi sembra giusto citare l’approvazione avvenuta in Senato del disegno di legge Calderoli per l’autonomia differenziata. Come sapete, è una battaglia, una bandiera da tanto tempo del presidente del Veneto Luca Zaia. Sottolineo “Presidente”, non “Governatore” come molti si ostinano a chiamarlo. Non ci sono governatori di regione in Italia, ci sono solo presidenti, lo dice la legge, e adoperiamo le parole giuste.”

Lo slogan leghista “Paroni a casa nostra” e la sua ambiguità fattuale

“Per rafforzare questa richiesta ricorderete che il presidente del Veneto Luca Zaia nel 2017 ha voluto fare un referendum che è stato vinto ampiamente dai sì sull’onda del facile slogan della Lega “Paroni a casa nostra”. Ora, l’autonomia differenziata non è esattamente “Paroni a casa nostra”. Pensate che nella famiglia, nelle nostre famiglie, neanche il capofamiglia può dire di essere “paron” a casa sua perché deve mettersi d’accordo con la moglie e con i figli ogni volta che deve prendere decisioni importanti.”

“A maggior ragione nella famiglia allargata che si chiama Italia sarà necessario fare questo perché il disegno di legge Calderoli prevede una trafila molto complessa. Prima, per concordare con lo Stato e la regione che ne fa richiesta le materie oggetto di autonomia. Poi, per arrivare all’approvazione che deve essere fatta con una legge approvata dalle Camere.

Questo passaggio sarà raggiunto attraverso una trattativa molto farraginosa e complessa tra lo Stato e la regione in questione. Soprattutto, poi, perché bisogna garantire la coesione nazionale e, quindi, il pari trattamento per tutti i cittadini. Questo sarà dimostrato se i LEP, i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie, saranno uguali.”

L’incertezza di Mazzaro di una comune idea di autonomia nella Lega

“Tutto questo sarà oggetto di confronto. Inoltre, poi bisognerà che tutto questo avvenga senza ulteriori tasse. Non è mica semplice. C’è una televisione in Veneto che sta contando i giorni dal referendum fino all’autonomia. Allora oggi saremo 2381, domani 2382 e avanti contando. Beh, sono facile profeta, prevedo che il conteggio andrà avanti tanto a lungo, non solo per la complessità dell’iter che vi ho detto in sintesi, ma anche perché nella stessa Lega non tutti hanno la stessa idea di autonomia.”

“Pensate che il ministro Salvini, che è il capo della Lega, voleva dirigere il traffico per le strade comunali di Bologna, dove il sindaco ha deciso di mettere il limite dei 30 chilometri all’ora. E, difatti, l’ha convocato a Roma per la verifica, quell’altro è andato lì con le carte e gli ha dimostrato che si può fare.”

“Quindi, a parte i 30 all’ora a Bologna, se l’idea di autonomia che ha il capo della Lega è questa, buonanotte.”

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