I medici di base scioperano nel Veneto per due giorni, ma per le urgenze garantiranno le cure.
Era dal 2014 che la Fimmg non proclamava uno sciopero. Lo ha fatto dopo che l’ennesimo incontro con l’assessore alla sanità, Luca Coletto, non ha sortito soluzioni. I medici di base chiedono l’attuazione della riforma e dunque l’apertura dei poliambulatori con personale fornito dalla Regione Veneto. Ne servono quasi 400, ora ne esistono meno di 40.
L’assistenza nel territorio in questo momento, dice il sindaco, è scaricata sulle famiglie e sui medici di base, quando doveva essere potenziata parallelamente alla riduzione di posti letto negli ospedali.
“Le case di riposo – ha rincarato Claudio Sinigaglia – sono quasi tutte in rosso e per evitare squilibri di bilancio caricano sulle famiglie anche duemila euro al mese”. Insomma c’è la necessità dei nuovi poliambulatori, ossia aggregazioni di più medici di base per dare assistenza 24 su 24 inclusi i giorni festivi; così da alleggerire i servizi di Pronto Soccorso, i nosocomi e le stesse case di riposo.
Coletto non parla e il leghista Fabrizio Boron parla di fondi insufficcienti e accusa i medici di aver deciso la protesta soprattutto per evitare le nomine dall’alto nelle case di riposo, ora ci lavora d’ufficio il medico di base.