Sabina Fadel, caporedattrice del Messaggero di Sant’Antonio, ci parla dell’annuncio di licenziamento dei giornalisti della rivista.
Il Messaggero di Sant’Antonio è una rivista cattolica che fino a poco tempo fa sembrava dovesse chiudere, fino a quando invece si è diffusa la notizia dell’intenzione da parte della proprietà di licenziare tutti i giornalisti della rivista. Una notizia che fa molto discutere, che ha fatto parlare tutta Italia e anche varie parti del mondo. Il messaggero infatti registra 260 mila abbonati in ben 140 paesi: la rivista non viene tradotta, ma vengono realizzate diverse edizioni per i paesi esteri, che sono fatte e pensate per i diversi lettori.
La rivista è costituita fondamentalmente da otto giornalisti, il direttore responsabile e infine una ottantina di persone, che si occupano sia dell’aspetto caritativo dei vescovi, che del messaggio evangelico.
L’annuncio del licenziamento è arrivato il 6 dicembre, e avverrà con il termine del contratto di solidarietà. Contratto quest’ultimo che prevedeva che tutti all’interno del messaggero lavorassero il 20% in meno e venissero pagati il 20% in meno. La mattina del 6 dicembre “doveva esserci un incontro tra sindacati e proprietà per decidere la prosecuzione del contratto di solidarietà, e in realtà è stato annunciato la decisione della proprietà di interrompere i contratti di lavoro giornalistico e di licenziarci tutti”-spiega Fadel.
Sul tema sono girate diverse voci, tra le quali una che riportava che la rivista avrebbe continuato il suo lavoro non più con il lavoro dei giornalisti ma con quello dell’ordine monastico. Ad oggi però questa rimane ancora una voce non attendibile.
Un momento difficile questo per il mondo dell’editoria, che subisce molti attacchi, e la categoria dei giornalisti viene denigrata. Il pensiero di molti infatti è quello che tutti possono fare il lavoro del giornalista con la possibilità di poter scrivere di tutto, un po’ come accade all’interno dei social, dove le persone riportano delle notizie senza saperlo fare nel modo corretto ne tanto meno preoccupandosi se la notizia sia accertata o meno. Il fenomeno delle fake news infatti e sempre più diffuso, dove il senso della responsabilità di ciò che si scrive viene meno.