Il nuovo piano di sicurezza
Dopo i gravi episodi di violenza registrati negli ultimi giorni tra Mestre e Marghera, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli sul territorio. Un intervento reso necessario per contrastare una spirale di delinquenza che rischia di degenerare ulteriormente, trasformando episodi di vandalismo o risse in tragedie.
Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi ieri a Ca’ Corner sotto la guida del prefetto Darco Pellos, ha messo a punto nuove strategie. Alla riunione erano presenti il questore Gaetano Bonaccorso, il comandante dei carabinieri Marco Aquilio, il capo della Guardia di Finanza Michele Bosco e il comandante della Polizia Locale Marco Agostini. L’obiettivo comune è stato chiaro: arginare immediatamente questa ondata di violenza.
L’accoltellamento a Marghera
Tra i casi più eclatanti, l’accoltellamento di un 24enne tunisino, avvenuto nella notte tra sabato e domenica in viale Vespucci. La vittima, trasportata in ospedale con numerose ferite, sarebbe stata brutalmente aggredita nei pressi del cimitero di Marghera, per poi essere abbandonata a Mestre. Le indagini sono ancora in corso, ma sembra trattarsi di una vicenda personale, forse legata a un debito insoluto. Gli aggressori avrebbero agito per “dare una lezione”, scegliendo un luogo isolato noto tra gli emarginati.
Per evitare che episodi simili si ripetano, le pattuglie saranno intensificate nelle zone più critiche, con controlli mirati alla ricerca di armi da taglio.
Vandalismi e baby bulli
Non meno preoccupante è il fenomeno del vandalismo giovanile. Cinque o sei minorenni sono attualmente ricercati per danneggiamenti recenti, documentati grazie alle telecamere di sorveglianza. Per loro si valuta il ricorso al “Daspo Willy”, misura già applicata contro le baby gang.
Il prefetto ha sottolineato l’importanza della denuncia: «È fondamentale che le vittime dei danni presentino domanda di risarcimento. Solo così chi compie questi atti sarà chiamato a rispondere».
La risposta delle istituzioni è netta: controlli serrati, repressione immediata e sensibilizzazione. Mestre e Marghera non possono più essere ostaggio di una criminalità che mina la sicurezza dei cittadini.
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