Carabinieri e polizia continuano a pattugliare le strade del centro di Mestre. Identificano, a volte arrestano, altre espellono, ma non sta cambiando niente. È da questo sunto che i promotori della protesta per la sicurezza del 24 febbraio sono partiti per annunciare che il coordinamento dei 15 comitati della città è diventato permanente.
La “Campagna di primavera”
Hanno lanciato nel corso di un’assemblea tenuta in questi giorni la “Campagna di primavera”. I 5.000 partecipanti al corteo sosterranno altri 3 eventi a Marghera, nella zona di Altobello e anche nel centro storico di Venezia contro il degrado, le proposte sono sul piatto.
“Le telecamere non servono”, colpendo uno dei pilastri su cui la giunta Brugnaro ha incardinato la sua battaglia contro la microcriminalità. Serve invece, dicono quelli del coordinamento, recuperare gli edifici abbandonati e riempirli con residenti, eventi, spazi culturali. Guardare, insomma, spacciatori, senza tetto e disperati disposti a spaccare vetrine da 2.000 euro per recuperarne 30, con la lente del poliziotto non porterà risultati, secondo questa ingente fetta della popolazione cittadina.
Gli arresti a Mestre e Marghera
Anche oggi i carabinieri hanno fatto sapere di aver denunciato nel corso di un controllo in Via Piave un cittadino straniero irregolare, una persona che non aveva rispettato il foglio di via obbligatorio e altri 3 che guidavano un’auto in stato di ebrezza. Segnalati anche 3 tossicodipendenti e trovata hashish abbandonata sul marciapiede.
C’è anche un giallo su un presunto pusher che si è consegnato ai militari domenica pomeriggio, affermando di avere pendente un ordine di cattura che però ai militari non risulta. Nell’abitazione del nordafricano sono state trovate 5 dosi di cocaina, comunque, ed è stato arrestato e condannato a 8 mesi con pena sospesa e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per 3 volte la settimana. La polizia ha espulso 2 stranieri residenti a Mestre e a Marghera, entrambi irregolari. Il primo, un albanese, aveva precedenti per furti. Tutto questo non ferma la microcriminalità.
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