Mestre, SOS sicurezza: Brugnaro vola a Roma

La sicurezza a Mestre è diventata una priorità urgente, con spaccio e violenza in aumento. Le autorità cercano soluzioni rapide per proteggere i cittadini e ripristinare l'ordine

La sicurezza a Mestre è al centro del dibattito dopo recenti episodi di violenza legati allo spaccio di droga. Il sindaco Brugnaro invoca misure urgenti, chiedendo rinforzi militari e intensificando la presenza della polizia nelle strade.

Sicurezza a Mestre

La sicurezza a Mestre è giunta a un punto critico. Dopo l’omicidio di Giacomo Gobbato, ucciso mentre cercava di fermare uno scippatore, e il recente investimento di un tossicodipendente in via Montello, la tensione sociale è palpabile.

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, non intende più attendere e ha annunciato che lunedì si recherà a Roma per incontrare il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, con l’obiettivo di ottenere un aumento dei militari, in particolare i lagunari, nelle strade del quartiere Piave.

Rinforzi per via Piave

Oltre a chiedere rinforzi, Brugnaro ha deciso di tornare a pattugliare personalmente le strade di Mestre nelle ore serali, accompagnato dagli agenti della Polizia Locale.

La sua strategia si concentra sulla repressione dello spaccio, fenomeno che in città appare fuori controllo. Le operazioni della polizia, tra fogli di via e chiusure di bar sospetti, non sono riuscite a spezzare la fitta rete di pusher che, nonostante le retate, si rinnova costantemente.

Si stimano almeno 500 tossicodipendenti attivi in città, attratti dalla facile reperibilità e dai prezzi bassi delle droghe.

Spaccio e tossicodipendenza

Il problema è di natura complessa e mondiale, ma a Mestre ha trovato terreno fertile anche a causa dei numerosi edifici abbandonati, ideali rifugi per spacciatori e consumatori.

Il degrado urbano si espande anche a zone un tempo simboliche, come Fusina, dove strutture storiche stanno crollando.

Possibili soluzioni per la sicurezza

Nonostante la manifestazione in ricordo di Giacomo Gobbato abbia unito molti cittadini nella richiesta di giustizia, la città resta divisa sul modo di affrontare il problema.

Mentre il sindaco punta su un approccio repressivo, i centri sociali propongono soluzioni più mirate, come l’intervento di operatori di strada per aiutare i tossicodipendenti. Tuttavia, la soluzione definitiva appare ancora lontana.

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