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Mestre: troppa violenza, precipita l’immagine della città

Numerosi episodi di violenza registrati in tutta Venezia e soprattutto a Mestre. Questi fatti pesano sull'immagine della città.

Nell’arco delle ultime 48 ore Mestre ha registrato altri episodi di violenza. Lunedì pomeriggio abbiamo assistito all’aggressione di un barista in Riviera XX settembre da parte di un ragazzo alterato. È solo uno dei tanti preoccupanti episodi.

L’accoltellamento in via Olivi

Il giorno dopo vediamo infatti un accoltellamento verso le 13 in via Olivi tra due senegalesi. Uno dei 2 ha camminato completamente ricoperto di sangue in mezzo ai passanti spaventati per poi accasciarsi al suolo. Entrambi sono stati portati in ospedale ma la scena di violenza, probabilmente un regolamento dei conti, è rimasto impresso nella memoria già provata da una lunga lista di episodi che una città non dovrebbe vivere.

La denuncia dei cittadini

Se in via Piave, durante la notte del Redentore, una cena tra i residenti ha cercato di occupare gli spazi dell’illegalità, ora a ribellarsi sono i residenti di via Tasso. Questi denunciano quello che accade sotto le loro finestre. Nel parco si incontrano infatti badanti e ladri dando vita ad un mercatino organizzato di merce rubata. L’area ha attirato anche gli spacciatori. Il parco, dicono, è da chiudere.

La cattiva immagine della violenza

La fama terribile ormai nazionale di Mestre fa paura ai commercianti. Alvise Caniello, direttore Confesercenti Venezia: “I fatti di cronaca che stanno accadendo in particolare in alcune aree di Mestre lasciano molto dubbio su quello che possa essere l’impatto di tali notizie sul turismo e sul commercio. Mestre accoglie migliaia di turisti tutto l’anno e fatti come questi, spaccate, accoltellamenti, sono evidentemente un problema per l’immagine della città e il suo sistema economico. Questo non consente di rilanciare il sistema economico locale che ha tanto bisogno di una nuova immagine positiva”.

Violenza non solo Mestre

A completare lo scenario c’è Venezia con le risse durante la movida, lo spaccio e i borseggiatori. Stamane un detenuto di origine rumena, portato dal carcere di Belluno al tribunale di Venezia, è riuscito a fuggire tuffandosi nel canale. È stato poi ripescato dalla polizia penitenziaria.

Alvise Caniello: “Sempre riconoscendo il lavoro fatto dalla prefettura e dalla questura, invitiamo ad una grande attenzione nei confronti di queste dinamiche che vanno a danneggiare l’immagine complessiva della città”.

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