Nella quarta puntata di Stanno Facendo un 48, condotta da Patrizio Baroni, intitolata “La pandemia ha spento i riflettori”, abbiamo discusso della situazione del mondo dello spettacolo. Interviene Michele Siviero, titolare di Urania Corporation.
Il dramma degli artisti
“C’è tanta gente senza lavoro, nel mio piccolo do da lavorare a circa 300-400 persone all’anno tra artisti, complessi, band, service audio-luci. La mazzata è stata forte. E molti musicisti sono in difficoltà e infatti si sono trovati altri lavori nel frattempo. Vivendo di questo e non lavorando hanno dovuto reinventarsi e cercare altre strade per mantenere il loro vivere quotidiano”.
Servono le date
“Quello che mi auspico – continua Michele Siviero – e su questo sono ottimista perché la voglia di ripartire c’è, è che da parte del governo ci siano delle date. Non mancano le richieste di spettacolo, non manca la voglia di ripartire, ma ci servono comunque delle date, delle regole, e soprattutto non possiamo più chiudere. La quotidianità per le persone che lavorano in questo settore è importante. E’ l’augurio che ci facciamo tutti”. GUARDA ANCHE: Siviero: “La musica ha bisogno di creare socialità”
Manca il rapporto con il pubblico
Ci sono testimonianze drammatiche di persone che hanno vista stravolta la loro vita. Agli artisti manca il rapporto con il pubblico, e questa mancanza ha creato difficoltà anche a livello psicologico.
“L’esperienza che ho con le band con cui lavoro lo dimostra. Io sono direttore artistico dei Deus Ex Machina. Parlando con i ragazzi manca la voglia di stare insieme anche nelle prove. Con tutte le restrizioni che ci sono non possiamo neanche trovarci a provare, siamo 7-8 persone e dovremmo spostarci fuori dai comuni”.
L’importanza della condivisione
“Questa mancanza di condividere la musica e lo stare bene insieme sta creando una sorta di disperazione, manca la linfa vitale per fare il proprio lavoro, cioè la passione per la musica. Lo facciamo per lavoro ma è soprattutto una grande passione. Quindi ci manca il rapporto con il pubblico, la persona che a fine concerto ti dice ‘che bella serata che avete fatto’. È un indotto che porta anche a uno stato d’ansia che non è da sottovalutare. Mi auspico che con la bella stagione, con l’arrivo di luglio e agosto si possa riprendere a lavorare in sicurezza. Ne abbiamo diritto” conclude Siviero.