Che l’apicoltura sia in sofferenza lo si capisce dal prezzo del miele, letteralmente schizzato alle stelle.
Il Crollo della Produzione di Miele
Cambiamento climatico, perdita di habitat, inquinamento e uso di pesticidi hanno reso sempre più difficile la vita di questi insetti, facendo crollare del 70-80% la produzione di miele. Una situazione critica in tutta Italia, compresa quella che apparentemente sembrerebbe un’oasi felice, ossia il parco del Delta del Po, dove si trova addirittura il Museo del Miele.
Ci parla Vincenzo Citro, presidente dell’Associazione Apicoltori Delta del Po: “la nostra associazione, di 50 soci con sede a Porto Viro, presso il Museo del Miele e delle Api di Ca’ Cappellino. Qui ci troviamo all’interno del Parco del Delta del Po, nonché all’interno della biosfera MAB Unesco, patrimonio dell’umanità.”
Il Problema della Sciamatura
Continua Vincenzo: “Vorrei spiegare alcuni dei problemi principali che ad oggi sono: la scarsa produzione di miele e prodotti dell’alveare e, soprattutto, la salute delle api. Secondo noi un problema importante è quello delle avversità climatiche: il clima non è più quello di un tempo, le stagioni e le loro temperature sono molto variabili. Anche anche le api, quindi, devono affrontare tale problema e lo affrontano a modo loro.
Quest’anno abbiamo avuto, ad esempio, molte sciamature. Direi proprio che negli ultimi 10 anni è stato l’anno peggiore sia per la produttività di miele, sia per la sciamatura. Sappiamo bene che una volta che una famiglia ha sciamato perdiamo un mese di produzione di miele. La sciamatura è il modo che hanno le api di riprodursi, è in pratica la nascita di una nuova regina, a seguito della quale la vecchia regina se ne va dall’alveare, portandosi appresso metà delle api presenti. Chiaramente, avendo solo metà api all’interno di un’arnia, abbiamo anche una produzione di miele fortemente diminuita se non addirittura bloccata.”
Miele “Umido”
Un problema piuttosto frequente che gli apicoltori si trovano ad affrontare è l’umidità del miele. Infatti, se il nettare raccolto dalle api è bagnato fermenta.
“Come potete notare, alle mie spalle è presente una macchina che serve per togliere umidità al miele, questo perchè un’altra problematica degli ultimi anni nel settore apistico è quella del miele umido. Sappiamo bene che il prodotto, al di sopra del 18% di umidità, potrebbe fermentare ed è proprio per evitare questo che utilizziamo questa macchina che, attraverso dei dischi rotanti, raccoglie il miele e ne asporta l’umidità.”
Delle Oasi di Pace per le Api
Le associazioni apistiche da anni richiedono interventi, come la realizzazione di percorsi con alberi siepi ed arbusti che con i loro fiori diano nutrimento alle api.
“Eventuale rimedio potrebbe essere quello di piantare piante mellifere come Facelia, Meliloto, Grano Saraceno e Trifoglio. Creare quindi oasi apposite per insetti impollinatori, dove ovviamente ci si astiene dall’usare pesticidi e trattamenti che possano danneggiarli”, ci propone Vincenzo Citro, concludendo il suo discorso.
Oltretutto c’è da ricordare che le api sono i primi insetti a dimostrare la salubrità dell’aria, i primi bio-indicatori della qualità ambientale