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Migranti: “i centri non garantiscono più dignità”

Il Veneto non ha più spazio per ricevere i migranti assicurando loro un alloggio dignitoso. Lo ha annunciato oggi Luca Zaia a margine di un incontro organizzato con un gruppo di influencer allo scopo di coltivare l'immagine turistica del Veneto sul web

È una pressione migratoria senza precedenti quella che sta vivendo l’Italia e il Veneto in queste ore. La regione ha i centri di accoglienza saturi con 9000 migranti.

I migranti nel Veneto

Luca Zaia lo ha spiegato oggi a Palazzo Balbi a margine della presentazione dei creators, gli influencer incaricati di pubblicizzare la regione nel web.

L’immagine rischia di uscirne ammaccata se nel territorio arrivano disperati senza prospettiva di trovare un lavoro e un alloggio.

Il commento di Luca Zaia

“Con questi numeri la dignità non si riesce più a garantire. Arriveranno oltre 200.000 persone quest’anno in Italia e di queste 200.000 sappiamo che solo l’8% avrà riconoscimento dello status di rifugiato. Molti sono migranti economici.

Al momento abbiamo un grosso problema perché abbiamo fin troppi migranti e i nostri centri di ospitalità sono stracolmi e soprattutto ricordiamo che di questo passo noi non siamo in grado di garantire nulla”.

Sindaci contrari

In questo momento stanno aumentando i sindaci che non vogliono più accogliere i migranti in tutto il paese come a Trieste, Bergamo e Torino.

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro chiede un cambio di strategia, snellimento delle procedure di assunzione e alloggi per chi lavora.

L’assenza dell’Europa

Per Luca Zaia invece è l’Europa la grande assente di fronte a quella che si presenta come una bomba sociale prossima ad esplodere, perché è impensabile farli tornare indietro.

“Pensare al rimpatrio con questi numeri è come pensare di svuotare il mare con un secchio, visto e considerato che se fossero confermati questi numeri almeno 150mila persone dovrebbero essere riaccompagnate una ad una in un volo aereo con le forze dell’ordine poi essere rispedite a casa. La vedo dura. Quindi bisogna che l’Europa scenda in campo e che si risolva il problema.

Lampedusa non è il confine di Italia, è il confine dell’Europa. L’Europa non si sta occupando del più grave e grosso problema sociale che si trova ad avere oggi e che aumenterà all’ennesima potenza tra qualche anno”, ha commentato il governatore Luca Zaia.

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