Migranti in arrivo, ma cambia il metodo di accoglienza

Il Veneto nel frattempo si trova a dovere affrontare ancora la difficile integrazione di migranti arrivanti in emergenza. Ieri e oggi venerdì a Marghera sono stati portati extracomunitari scesi dalle navi Ong e le cooperative non si fanno avanti per la loro accoglienza al punto che Luca Zaia non ha risparmiato un altro affondo al governo Meloni: "non siamo ha detto il ventre molle di questa partita e ora bisogna rivedere i modelli di accoglienza".

Tredici migranti arrivano stamane nella Caserma Serena di Treviso, da Catania, mentre ieri, giovedì, il Veneto ha preso in carico la loro accoglienza. Altri cinquanta extra-comunitari sbarcati da due ONG ormeggiate in Sicilia e sono in arrivo altri contingenti nei prossimi giorni.

Accoglienza dei migranti

L’accoglienza è avvenuta a Piazzale S. Nicolò, davanti alla Questura di Marghera e da lì è avvenuto lo smistamento in tutte le provincie attraverso le prefetture, ma il modello di accoglienza è cambiato rispetto agli anni scorsi e ora sembra inevitabile che ad occuparsene dovranno essere i sindaci.

Il Prefetto di Venezia, il Commissario di governo per il Veneto Vittorio Zappalorto a spiegare che i vecchi hub come quelli di Cona e Cavarzere e Bagnoli di Sopra nel padovano non possono più essere utili, essendo finiti al centro di due inchieste giudiziarie, che hanno coinvolto prefetti e funzionari.

Pericolo che il compito passi ai sindaci

Accantonato il modello costruito di grandi strutture trasformatesi in grandi polveriere sociali e allora non rimane che l’accoglienza diffusa, di cui però non sembra che vogliano farsene carico le cooperative, dato che i bandi vanno deserti e per questo entrano in gioco i sindaci.

Il Presidente veneto di ANCI, ossia dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, nonché sindaco di Treviso, Mario Conte, ha dichiarato che, a causa del caro bollette, le amministrazioni locali devono già rinunciare a servizi essenziali. Il Veneto, in particolare, ha chiarito Conte, ha già dato lavoro e inserito socialmente migliaia di persone e se i sindaci devono farsene carico, dovrebbero essere maggiormente coinvolti.

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