A poco tempo dalla nuova normativa a tutela delle donne vittima di violenza, si è realizzato un perfetto coordinamento tra il Commissariato di Mestre e la Procura di Venezia, che ha portato, nel giro di pochissime ore, ad un’ordinanza di custodia cautelare per un ventinovenne portoghese residente a Mestre. A.D.F.N., che da settembre non aveva mai accettato la fine della sua relazione, aveva messo in atto un’escalation di comportamenti minacciosi e violenti nei confronti dell’ex convivente. Chiamate e messaggi incessanti, richieste continue di incontro, minacce di morte: l’uomo non faceva altro che molestare la donna, che aveva paura di denunciare tutto alla polizia per timore della reazione dell’ex compagno.
Minacce di morte
Fino a mercoledì sera, quando l’uomo, dopo averla tempestata con centinaia di chiamate e messaggi, si è fatto trovare per l’ennesima volta sotto casa dei genitori della ragazza, dai quali la stessa vive e, dopo aver aggredito la donna, aveva cercato di ferire il padre con un taglierino.
La ragazza si è rivolta allora agli agenti del Commissariato di Mestre, che hanno attivato subito la procedura di emergenza del “codice rosso”, chiedendo un immediato intervento della Procura di Venezia
Gli episodi
Ottima la sinergia tra Polizia e Procura: gli agenti hanno ricostruito in poche ore tutti gli episodi che il violento giovane aveva posto in essere; l’Autorità Giudiziaria ha subito emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del ragazzo, accusato dei reati di tentate lesioni aggravate dall’uso di un’arma da taglio, e maltrattamenti in famiglia.
L’arresto
L’uomo è stato rintracciato ed arrestato dalla polizia nella serata di ieri, mentre si trovava proprio nei pressi dell’abitazione in cui vive l’ex convivente; è stato poi tradotto al carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia.
Probabilmente solo grazie all’intervento degli agenti la vita della giovane donna è stata salvata, prima che il ragazzo mettesse in pratica un gesto sconsiderato.
La polizia sottolinea l’importanza di denunciare immediatamente gli episodi di molestie e di violenza, perché c’è un elemento fondamentale in questi casi: il fattore tempo.