L’illegalità del minimarket persiste nonostante la chiusura definitiva
Vita dura quella del questore per riportare la legalità nei centri di spaccio di Marghera e Mestre. La polizia amministrativa e l’ULSS 3, durante i controlli decisi nell’ambito dell’operazione ad alto impatto organizzate contro il degrado, hanno trovato gravi carenze igieniche in via Rizzardi, nei locali che il negozio ha destinato all’esposizione per la vendita degli alimenti.
Senza una sanificazione del negozio, il titolare non avrebbe potuto riaprire. Invece, da venerdì scorso, ossia dal momento in cui è stata calata la scura sull’esercizio commerciale, la serranda è stata riaperta, seppure a metà. È continuato il via vai dei clienti, anche se con un profilo più basso.
Alcuni residenti hanno segnalato alla polizia il traffico davanti al negozio e immortalato il giro d’affari illecito. Si vedono clienti che entrano senza pensarci due volte e se ne escono con le borse riempite. Altri che fingono di passarci davanti e, nel momento in cui pensano di non essere osservati, si infilano sotto la serranda. Altri ancora stanno fuori in attesa della spesa, fingendosi impegnati a telefonare, dopo aver consegnato prima il denaro.
Martedì, la Polizia di Stato e quella locale è tornata sul posto trovando le medesime pessime condizioni igieniche che avevano originato la denuncia del titolare. La serranda, a questo punto, è stata bloccata; inutilmente, a quanto pare, visto il cliente filmato nel video mercoledì mattina.
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