Operazione antidroga a Mira da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre.
I carabinieri hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti C.M. classe 1999, da Camposampiero (PD), ma residente nel Miranese.
L’operazione a Mira
L’operazione è stata sviluppata dai militari a seguito dell’attività di ricognizione informativa e controllo svolta sul territorio. Questa aveva permesso di acquisire vari elementi in merito alla sussistenza di movimenti di stupefacente (Hashish e Marijuana) tra giovanissimi, incentrati nella frazione di Borbiago di Mira.
La zona è densamente abitata, fatalmente attraendo gli spacciatori di turno anche in queste condizioni di semi isolamento sociale.
Venivano effettuati continui servizi mirati di osservazione controllo e pedinamento, l’ultimo dei quali proprio martedì sera. In questa occasione la pattuglia, con l’auto di servizio, notava un uomo armeggiare attorno ad un auto nel parcheggio tra via Giovanni XXIII e via Valdarno.
Sospetto in particolare il movimento dell’uomo che alla vista della pattuglia cercava di nascondersi tra le auto, attirando così ancora di più l’attenzione dei militari.
Il controllo
È dunque scattato il controllo, i Carabinieri fermavano il sospetto nella necessaria cornice di sicurezza, rendendo vana qualsiasi azione elusiva, compresa quella di disfarsi fulmineamente di qualsiasi cosa.
Le circostanze erano concordanti nel far ritenere l’uomo lo spacciatore di riferimento del quartiere; a parte il forte odore di Marijuana attorno all’uomo, per il quale non era nemmeno necessario ricorrere a unità cinofile.
I Carabinieri rinvenivano subito sulla persona un grinder con all’interno polvere verde di Marijuana per oltre 2,5 grammi, belle e pronte per passare di mano o essere consumate.
Dall’auto del giovane saltavano fuori ben sette involucri, due di Hashish e cinque di Marijuana. Gli involucri contenevano rispettivamente 20 e 76,5 grammi, termosaldati e dalla “pezzatura” perfetta per passare di mano celermente.
La perquisizione
Con queste premesse, la perquisizione domiciliare non poteva che essere la naturale conclusione dell’attività di rinvenimento dello stupefacente.
Dall’armadio della camera saltavano fuori altri 2 grammi e mezzo tra Hashish e Marijuana, nonché il solito equipaggiamento del perfetto spacciatore; bilancini, sacchetti, grinder e cellophane.
I Carabinieri ritengono che l’uomo possa ritenersi un nucleo di spaccio in fase di “avvio”. La relativamente modica quantità rinvenuta non permetteva di procedere con l’arresto nei suoi confronti, scattando invece la denuncia in stato di libertà.
Gli inquirenti stanno approfondendo gli accertamenti per acclarare da un lato le fonti di approvvigionamento della sostanza, e dall’altro la portata del giro di spaccio che coinvolgeva il denunciato.