La 5° festa della trebbiatura per salvare la memoria contadina
Luglio tempo di trebbiatura, attività che consente di separare i grani del frumento dalla paglia. Nel mondo contadino di una volta la trebbiatura era un momento di festa, ed è esattamente quanto è stato rievocato a Mirano grazie alla famiglia di Livio Zanon che ha riunito quasi 200 persone nella grande aia di fronte ai campi
Prima che tutto sia dimenticato bisogna fare il possibile per salvare la memoria di ciò che siamo stati. Ed è proprio quello che fa, con allegria e serietà questa festa campestre nella tenuta agricola di Livio Zanon e dei suoi figli, nell’area del graticolato romano a Mirano.
Un’immersione nelle tradizioni del ‘900
Le parole di Piergiovanni Zanon, agricoltore e co-proprietario della tenuta con suo fratello e suo padre: ” Ci teniamo a fare questa festa per valorizzare cose che forse tra 50 anni andranno perse.”
Una full immersion nelle pratiche contadine del secolo scorso con trebbiatura e aratura su mezzi rigorosamente d’epoca.
La 5° festa della trebbiatura, voluta da Livio Zanon, è un momento speciale per stare insieme. C’è chi di fronte a questo spettacolo torna bambino, ma ci sono anche tanti giovani con la passione dei trattori d’epoca.
La comunità di Mirano si riunisce in allegria
E in questa giornata all’aria aperta anche il sindaco di Mirano, Tiziano Baggio, si riscopre contadino: ” Siamo felici di essere ospiti di questa famiglia storica. Mirano è territorio di borghi, residenze agricole, e questa azienda ci rappresenta tutti. La tenuta prevede anche la conservazione dell’ambiente e non solo la coltivazione dei campi.”
L’annata 2024 non è stata delle migliori, ma la trebbiatura è sinonimo di festa e questa tavolata di quasi duecento persone parla chiaro. Il sentimento della terra unisce e dà forza. Evviva l’amicizia, evviva l’agricoltura.
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