Un circolo vizioso
La problematica, che colpisce diversi comuni del milanese da Mirano a Santa Maria di Sala, Noale e Spinea, sembra aver creato un circolo vizioso senza soluzioni concrete.
Annalisa Zangrado, responsabile dei Comitati per la sicurezza, ha descritto la situazione come una sfida costante che si protrae da anni.
“Siamo qui perché, dopo quasi un decennio, ci ritroviamo a fronteggiare nuovamente il problema dei furti nelle case. Abbiamo deciso di organizzare un’assemblea pubblica per coinvolgere la comunità e trovare soluzioni concrete,” ha dichiarato.
Il ruolo attivo dei residenti
Zangrado ha evidenziato il ruolo dei gruppi WhatsApp locali, che coinvolgono circa 600 cittadini, come un tentativo di coordinare informazioni e rafforzare il senso di comunità. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di evitare atteggiamenti che possano essere percepiti come giustizialisti.
“Non vogliamo passare per sceriffi che pattugliano i paesi, ma attirare l’attenzione delle istituzioni. È fondamentale un dialogo serio, come già avvenuto in passato attraverso tavoli con il prefetto, per trovare soluzioni che ci permettano di vivere serenamente nelle nostre case.”
Un dilemma morale e legale
La responsabile dei comitati ha anche affrontato un tema delicato: le conseguenze legali e morali di chi tenta di difendersi durante un’intrusione. “Abbiamo visto i casi di chi ha reagito con violenza: persone che hanno ferito o ucciso un intruso. Il risultato? Anni di processi e danni economici e morali. Le leggi attuali non tutelano chi si difende. Ferire un ladro in casa propria può costare carissimo,” ha concluso Zangrado, sollecitando un intervento deciso da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza dei cittadini senza ricorrere a gesti estremi.
La serata si è chiusa con l’appello a una maggiore cooperazione tra cittadini, autorità locali e forze dell’ordine per contrastare efficacemente il fenomeno dei furti.
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