Il 6 marzo i Carabinieri della Stazione di Mirano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Venezia a carico di un ragazzo 19enne di origini marocchine indagato per i gravi reati di atti persecutori e danneggiamento. Al ragazzo è stato imposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima – l’ex fidanzatina minorenne – allargato anche a tutti i famigliari.
Mirano
L’indagine, condotta dai militari sotto la direzione della Procura lagunare, trae origine dalla segnalazione effettuata dal padre di una ragazza minore che aveva chiaramente percepito i segnali di una strana “relazione” della figlia con il ragazzo, ormai terminata da tempo ma che di fatto aveva strascichi insani.
In particolare il ragazzo, non rassegnandosi all’aver perso la ragazza, compiva ripetuti atti di molestia nei confronti della giovanissima e anche verso il padre. Si ripetevano quindi in maniera ossessiva messaggi e chiamate telefoniche contenuto gravemente minatorio, fino alle minacce di morte.
Come se tale condotta perpetrata per circa un mese non bastasse, il ragazzo passava anche alle vie di fatto, sfogando la propria frustrazione danneggiando il citofono dell’abitazione della ex fidanzata, costringendo infine la giovane a cambiare domicilio per sfuggire alle ire dell’ex.
L’indagine
Nel corso dell’indagine susseguita alla denuncia del padre per conto della ragazza, sono stati acquisiti i tabulati delle conversazioni telefoniche e delle chat incriminate.
Le risultanze dell’attività di raccolta e riscontro del materiale probante, unito alle dichiarazioni testimoniali dei protagonisti, sono state riferite all’A.G. in apposita informativa, a seguito della quale il Giudice ha ritenuto di adottare la misura cautelare del divieto di avvicinamento, non solo alla ragazza ed al padre ma anche in favore di tutti i conviventi, a cui i Carabinieri hanno poi dato esecuzione con la formale notifica.