Scaltenigo trionfa al Zogo dell’Oca
Si è conclusa a Mirano la tre giorni di festeggiamenti con la vittoria della frazione di Scaltenigo al celebre Zogo dell’Oca. La competizione, che si svolge su un tabellone vivente di 130 metri e 63 caselle, ha visto protagoniste sei squadre rappresentanti il capoluogo e le sue frazioni.
La squadra di Scaltenigo, guidata da Paolo Favaretto, ha conquistato il premio finale di 1.500 euro, devoluto in beneficenza. Un pubblico di 30.000 persone ha seguito con entusiasmo le sfide e i giochi come le “Braghe Giganti” e la “Vestizione della Contadinella,” celebrando il ritorno alla vittoria di Scaltenigo dopo due anni.
La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco con il supporto di numerosi volontari, non è solo una gara ma anche una rievocazione storica, che riporta il centro di Mirano agli inizi del Novecento.
Un viaggio nel tempo
I visitatori, accolti dalla banda comunale in abiti d’epoca, hanno potuto immergersi in un’atmosfera suggestiva grazie a mercati, banchetti, e personaggi in costume: servette chiacchierone, carabinieri in perlustrazione, artigiani intenti nelle loro attività.
L’evento culmina con la Fiera de l’Oca, un omaggio a San Martino e alla tradizione locale che, sin dal passato, ha visto l’oca come protagonista delle tavole contadine.
Le vie del centro storico di Mirano, con le loro insegne antiche, banchi di legno e stendardi sabaudi, hanno fatto da cornice ai festeggiamenti. Tra mercati artigianali e baracconi per bambini, l’Oca è stata il simbolo indiscusso: dalle grandi sagome ai numerosi oggetti in vendita a tema, come grembiuli, tazze, e libri.
Sapori d’oca e artigianato
Per i buongustai, l’Osteria dell’Oca e l’Osteria del Fritto hanno proposto specialità come il risotto alla salsiccia d’oca e la mozzarella in carrozza con prosciutto d’oca.
Questa festa tradizionale, unica nel suo genere in Italia, richiama migliaia di visitatori affascinati dall’atmosfera che rievoca un tempo ormai lontano, ma vivo nei ricordi e nelle storie tramandate dalle famiglie di Mirano.
GUARDA ANCHE: In mostra i 50 anni di tabarri a Villa Giustinian Morosini