Maria Stella Donà intervista Fabio Rossi, un ingegnere membro del consiglio direttivo della Missione Belem. Si tratta di una missione cattolica il cui motto è “Essere famiglia con chi non ha famiglia” e si occupa, appunto dei poverissimi.
Tra i vari progetti, la missione si divide fra l’Italia, dove sta vicino ai senza tetto, ed Haiti, dove in occasione del decimo anniversario del terremoto sta costruendo un ospedale.
La missione Belem
La missione Belem è nata nel 2005 ed è stata ufficialmente riconosciuta nel 2010. Circa 700 persone sono state aiutate in dieci anni di storia. L’impegno dei volontari consiste, sopratutto, in uscite il venerdì sera per stare vicino ed offrire ascolto e supporto a coloro che riconoscono di aver sbagliato strada e sono pronti a riscattarsi, rinunciando in primo luogo ai propri vizi. Il servizio è proposto in molte città d’Italia. A Padova è presente un centro di ascolto aperto il martedì pomeriggio, mentre a Lamezia Terme si trovano le case famiglia della missione.
L’impegno ad Haiti
Accanto all’impegno sul suolo nazionale, la missione Belem è anche attiva ad Haiti, dove è impegnata nella costruzione di un ospedale. La missione ha inoltre aperto una scuola, dove circa 2200 bambini ricevono un’istruzione parificata a quella delle altre scuole dell’isola caraibica, a cura di insegnanti qualificati. I bambini ricevono qui cinque pasti al giorno ed è anche offerto un servizio di accompagnamento alle famiglie. Questo per stare loro vicino in tutti i loro bisogni.
Tutte le informazioni sono reperibili su www.missionebelem.it o sui social MissioneBelemItalia e MissioneBelemHaiti.