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Modus Vivendi: la mostra sulla vita quotidiana altinate

Ecco come è stata ampliata l'offerta dell'aerea archeologica dopo l'ultimo scavo

Modus Vivendi è il nome della mostra allestita in questi giorni ad Altino che racconta come vivevano duemila anni fa gli abitanti del luogo. La ricostruzione delle loro abitudini alimentari è avvenuta attraverso il ritrovamento di una seri di rifiuti in una cloaca.

Modus Vivendi

Marianna Bressan, Direttrice Museo Nazionale e Area Archeologica di Altino: “Grazie al finanziamento del Ministero della Cultura a valere sul piano strategico Grandi Progetti Beni Culturali, costruiremo un nuovo deposito archeologico che renderemo disponibile al pubblico in occasioni particolari e nell’ambito di questo grande progetto abbiamo potuto fare un nuovo scavo archeologico nel 2022 con l’intento se possibile di ritrovare qualcosa da lasciare a vista per ampliare l’offerta dell’area archeologica ed è andata così.

Cosa è emerso dagli scavi del 2022

Noi ci aspettavamo di trovare dei mosaici, un’altra strada, non è stato così. Abbiamo, però, trovato un’infrastruttura idraulica molto importante, la cloaca, a partire dalla quale noi oggi auguriamo la mostra Modus Vivendi. Questa è la ricostruzione di Altino nel corso del I secolo d.C. Noi ci troviamo qui. Questa è l’aerea dove è stato fatto lo scavo nel 2022.

È emerso molto, in particolare la struttura più importante, una grande cloaca con un collettore largo più di un metro centrale ed una serie di canalette che si gettavano nel collettore principale che raccoglievano le acque e le convogliavano nel collettore principale per scaricarle ancora dove non lo sappiamo.

Sul fondo di questa cloaca, la fanghiglia che si accumulava ha trattenuto centinaia di rifiuti frammentari. Lo studio di quei rifiuti ci permette di ricreare il Modus Vivendi degli antichi.

Indizi sulla dieta e sull’ambienti di Altino di 2000 anni fa

All’interno della cloaca abbiamo trovato anche molti indizi della dieta e dell’ambiente di Altino di 2000 anni fa. Vedete come ci sono i noccioli di pesca che sono identici agli attuali, ciliegie, olive e poi minuscoli frammenti di cereali miglio e panico.

I sumini erano molto attrezzati nel taglio del guanciale, per esempio, ma anche di ovini e bovino. In particolar modo i bovino venivano fatti vivere più a lungo perchè lavoravano nei campi e solo verso la fine della loro vita venivano macellati. Questo è il frammento di un balsamario ovvero una boccetta di vetro con degli inserti in foglia d’oro. È molto rara ed è stata trovata all’interno della cloaca.

Questi frammenti ci raccontano della vita quotidiana delle persone qui, ma anche degli traffici commerciali e la particolarità è che dai piccoli frammenti delle volte si riescono a scoprire tantissime cose. Questo in particolare è un frammento molto piccolo di una cottetta che ricostruita nel suo disegno ci ha fato capire che proveniva direttamente da Lione.”

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